Elezioni. “Europa Verde”, Norbert Lantschner per un‘Europa Green, di pace e di solidarietà

Norbert Lantschner si candida alle elezioni europee nella lista “Europa Verde”. Altoatesino, è nato a Sarentino nel 1956. Fondatore e poi direttore del progetto CasaClima, nonché coordinatore dell’Alleanza per il Clima, ha dato vita alla Fondazione ClimAbita, che si occupa di formazione e consulenza. Importanti tappe di successo dei progetti citati sono gli inviti a Montreal nel 2005, alla Conferenza Internazionale del Clima delle Nazioni Unite e a Stoccolma, dal Re Karl Gustav XVI nel gennaio 2007 durante il workshop di Natural Step. Lantschner, richiesto relatore internazionale, in qualità di esperto ha tenuto lezioni su invito presso l’Università di Roma La Sapienza, e l’Università degli Studi di Camerino e di Bolzano. È membro esterno alla LUB del Comitato consultivo scientifico del Master CasaClima.

In vista delle elezioni abbiamo posto alcune domande a Norbert Lantschner.

Signor Lantschner, quali sono i temi del suo impegno politico per i quali chiede il suo voto agli Altoatesini?

Ho speso la mia vita per l’ambiente e il clima, ho dato vita a progetti concreti su questi temi. Per 14 anni (fino al 2006) ho diretto l’ufficio Aria e Rumore della Provincia, occupandomi d’inquinamento dell’aria, di rumore e protezione del clima. Come coordinatore dell’Alleanza per il Clima ho sviluppato diverse attività mirate alla riduzione delle emissioni di gas serra e, in questo ambito, ho maturato l’idea di realizzare un progetto per intervenire efficacemente sui consumi nel settore più energivoro in assoluto: l’edilizia. Di qui nasce l’idea di “CasaClima”, cioè il cambiamento dei modi di costruire ed abitare per abbattere drasticamente i consumi energetici e proteggere l’ambiente. Fino a ieri sembravano temi da esperti del settore, ma i ragazzi e le ragazze dì Friday For Future li hanno trasformati in una domanda politica di massa.

Parliamo del cambiamento climatico. Quali misure dovrebbero adottare le Istituzioni Europee per frenare le conseguenze di tale mutamento? 

Ci sono tre ambiti su cui intervenire per ridurre le emissioni di gas serra e salvare il clima. Il primo è l’abitare, il modello CasaClima è stata la mia risposta concreta. Il secondo è la mobilità. Qui bisogna superare l’idea dell’auto privata (per non parlare del traffico aereo!), sviluppare al massimo i mezzi pubblici ecologici, ma ancor prima dare la precedenza a chi si muove a piedi e in bicicletta. L’obbiettivo sono città senza auto, restituite alle persone, alle piante e agli animali. Il terzo ambito è l’alimentazione, quindi l’agricoltura biologica e diversificata, con il bando dei pesticidi e il superamento della monocoltura. L’obbiettivo è un Alto Adige distretto biologico al 100% entro il 2030. Su questi tre pilastri le politiche europee sono fondamentali: agricoltura, trasporti, casa sono già oggi regolati in gran parte da normative europee e il continente può diventare un modello mondiale di sostenibilità.

Qual è la sua posizione sull’immigrazione?

Partiamo dalle cause: le guerre, il cambio climatico che desertifica intere aree del mondo o provoca catastrofi ambientali, infine l’enorme divario tra ricchi e poveri, che spinge la gente a lasciare la propria terra per cercare fortuna nei Paesi la cui ricchezza è stata fatta con lo sfruttamento e la spoliazione del sud del mondo. Per questo dico: l’Europa porta una responsabilità, non può semplicemente chiudere la porta, i porti, le frontiere. Di questo passo rischiamo di compromettere la libertà di tutti, non solo dei migranti. I profughi sono diventati il capro espiatorio di politiche autoritarie e populiste. Eppure non si tratta di grandi numeri, il fenomeno è governabile, l’Europa ha anche bisogno di persone giovani disposte a lavorare. Le soluzioni sono note a tutti: integrazione, accoglienza, rispetto delle leggi, impegno, apertura culturale. I problemi che ci sono non vanno negati, ma neppure strumentalizzati. Bisogna togliere la gente dalla strada, perché buttare la gente in strada significa consegnarla alla criminalità. In Alto Adige abbiamo 50mila migranti che lavorano e pagano le tasse. Non dimentichiamolo.

Quale Europa auspica per il 27 maggio, concretamente quali risultati spera escano dal voto degli Italiani?

Spero con tutto il cuore che venga fermata l’onda sovranista e populista, la destra xenofoba che vuole ergere di nuovo i confini tra popoli e nazioni. Spero che l’onda nera degli ultimi anni venga sommersa dall’onda verde dei ragazzi e delle ragazze di Friday For Future. Noi Verdi siamo un partito europeo, governiamo regioni europee tra le più avanzate, pensi solo al Baden Württemberg. Stiamo dimostrando che una svolta verde nell’economia non solo è possibile, ma è la sola che può garantire una nuova era di benessere. Dopo il 27 maggio vorrei un’Europa guidata da chi crede nella pace, nella solidarietà, in un futuro civile e aperto. L’Austria dimostra che col populismo e la xenofobia si finisce contro il muro. Credo che in Europa le forze di buona volontà avranno la maggioranza.

 

Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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Claudio Calabrese

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