Il tempo utile per mettersi in regola con le norme in materia di privacy sta per scadere. Si concluderà giovedì prossimo, 16 maggio, la fase transitoria di tolleranza nell’applicazione delle sanzioni a carico degli inadempienti.
CNA Trentino Alto Adige ha organizzato in questi mesi diverse campagne informative per assicurare consulenza specialistica e assistenza a tutti i soggetti tenuti ad attuare le nuove regole e ancora oggi prosegue, anche grazie a partnership mirate, a fornire assistenza e servizi alle aziende. “Abbiamo il timore - afferma Claudio Corrarati, presidente regionale dell’Associazione – che su questo tema ci sia ancora molto da fare, ma allo stesso tempo poco si è fatto a livello nazionale per riuscire ad eliminare alcuni lacci burocratici su piccole e piccolissime aziende vessate da obblighi che poco valore aggiungono all’attività svolta e nessun danno creano al sistema”.
Come è noto, in base al principio di responsabilizzazione contenuto nel Regolamento UE 2016/679, GDPR, la tutela della privacy e la sicurezza dei dati personali costituiscono precisi obblighi per associazioni, imprese e professionisti nell’ambito delle relazioni con clienti, fornitori, dipendenti e collaboratori. Chiunque si trovi a trattare dati e immagini di terzi, deve dunque rispettare le nuove regole, adottando specifiche misure tecniche e organizzative che per i piccoli significa a volte carta e regole nuove.
“Invitiamo tutte le aziende e i professionisti – prosegue Corrarati – a verificare l’effettivo adempimento agli obblighi del GDPR. Terminato il “periodo di rispetto”, durante il quale il Garante ha tenuto nella dovuta considerazione le difficoltà nell’adeguamento alle norme, potranno essere inflitte a titolari e responsabili le sanzioni fissate per la violazione degli obblighi regolamentari”.
“Come sempre è capitato con diverse direttive europee recepite dal nostro Paese – conclude Corrarati – l’Italia armonizza in modo peggiorativo o senza correttivi adeguati ai territori le direttive stesse, complicando la vita alle aziende. L’Europa spesso parte bene ed in modo semplice a favore delle piccole imprese, ma poi ci pensiamo noi, Paese delle complicanze, a creare problemi alle ditte. Di contro è necessario che ogni input per migliorare l’Europa e le sue regole espresso dalle varie forze politiche, tenga conto della realtà delle micro, piccole e medie aziende, vero tessuto economico del continente europeo”.
In foto, Claudio Corrarati
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