Non solo cervo, gallo cedrone e volpe: in uno studio triennale, gli ecologi di Eurac Research hanno raccolto dati su tutte le 28 specie selvatiche che possono essere cacciate in Alto Adige dalla fine dell’Ottocento. I risultati sono mappe e diagrammi che forniscono informazioni sulla distribuzione degli animali e sul loro abbattimento nelle riserve di caccia dell’Alto Adige. I ricercatori hanno rapportato il numero di capi abbattuti ai cambiamenti nell’uso del suolo, ma anche ai cambiamenti climatici, all’uso di fertilizzanti e pesticidi, alla frequenza con cui viene tagliata l’erba nei pascoli, alla nascita di nuovi centri abitati e all’espansione urbana nelle valli.
Venerdì 17 maggio i risultati verranno presentati a Bressanone e se ne discuterà con esperti del settore. Lo studio è frutto di una collaborazione tra Eurac Research, Associazione Cacciatori Alto Adige, Ufficio Caccia e Pesca provinciale e Università di Innsbruck.
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