Bolzano. Autentica miseria o truffa raffinata?

Sono le due e mezzo del pomeriggio del Lunedì dell’Angelo, ovvero Pasquetta come usualmente si dice. A Bolzano splende il sole e sotto i portici qualche turista passeggia in maniche corte. Improvvisamente incrociamo una signora distinta, non più giovanissima, che si reggeva con un deambulatore. Gentilmente ci ferma e ci chiede di essere ascoltata. “Ho la schiena rotta, 25 giorni fa sono stata investita e sono senza denti. Guardi!” e coll’indice s’abbassa il labro inferiore per mostrarci le condizioni della sua bocca. Effettivamente mancavano tutti i denti, benché fosse visibile l’impianto per la dentiera estraibile. “Ho bisogno di cure e non ho soldi. Potete aiutarmi?” – ci chiede la signora con uno sguardo perso.
Non siamo in grado di valutare la sincerità di questa richiesta. Sono troppe le truffe che la stampa riporta sempre più frequentemente. L’imbarazzo di fronte a una situazione come questa è grande. A Bolzano, come in tutto l’Alto Adige casi di povertà vengono affrontati dall’Ente Pubblico e Associazioni di Volontariato. Infatti, una parte consistente del bilancio provinciale viene impiegato per fronteggiare tutto ciò che concerne le politiche sociali. Anche il Comune di Bolzano è provvisto di strutture ad hoc, nonché di un Assessorato preposto a problemi di questa natura.
Davanti ad una situazione del genere  viene da chiedersi se l’”isola felice”, come spesso  Bolzano viene dipinta, sia solamente una metafora ormai lontana dalla realtà, o se il degrado sociale e culturale abbia raggiunto un livello tale per cui una signora dall’apparenza piccolo borghese si permette di recitare con fini truffaldini.
Situazioni di questo tipo, per nulla rare, devono fare riflettere!