Rovereto. Evoè!Teatro con il Drago d’oro per mostrarci momenti della società contemporanea

È la compagnia roveretana Evoè!Teatro la protagonista del settimo appuntamento della stagione Altre Tendenze del Centro Servizi Culturali S. Chiara. La compagnia nata a Rovereto nel 2011 salirà sul palco dell’Auditorium “Fausto Melotti” sabato 30 marzo (ore 21.00) per presentare, in anteprima nazionale,«IL DRAGO D’ORO», spettacolo tratto da un testo di Roland Schimmelpfennig, diretto daToni Cafiero ed interpretato da Emanuele Cerra, Clara Setti, Marta Marchi, Silvio Barbiero ePaolo Grossi. Lo spettacolo, che si è avvalso del lavoro di Stefano Zangrando per la traduzione del testo originale, è stato realizzato in collaborazione con La Corte Ospitale – Forever Young 2017/2018, con il contributo di Fondazione Caritro, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Rovereto Assessorato alla Cultura, Comune di Brentonico.
Dopo la collaborazione della scorsa stagione con Trento Spettacoli, va in scena un altro progetto “figlio” della Compagnia Regionale. Per l’occasione, la compagnia roveretana Evoè!Teatro ha deciso di confrontarsi con un testo di Roland Schimmelpfennig, autore alternativo, tra i più importanti del panorama teatrale contemporaneo tedesco. Nato da un intento della compagnia di indagare il tema dell’identità al giorno d’oggi,«Il Drago d’Oro»- spettacolo in anteprima nazionale – propone uno spaccato della società di oggi: un microcosmo di relazioni, incontri, coincidenze, dinamiche famigliari, giochi di potere, violenze. «Il progetto nasce dopo un periodo di ricerca e studio sulla drammaturgia contemporanea europea, e vuole indagare il tema dell’identità al giorno d’oggi – spiega il portavoce della compagnia– lo squartamento morale e fisico della società, la sua disgregazione e dissoluzione nei rapporti umani in un clima di allerta e terrore dove le cellule impazzite della società vagano senza regole e controllo. Un’epoca di grandi migrazioni e disuguaglianze sociali dove la ricerca di profitto e l’individualismo sfrenato sembrano essere un denominatore comune. L’intento di lavorare su queste tematiche ci ha portato a scegliere Roland Schimmelpfennig, autore dell’area tedesca capace nelle sue opere di farsi portatore di questa complessità in modo crudo ed evocativo allo stesso tempo».
Regista dello spettacolo Toni Cafiero, nato in Svezia e cresciuto a Venezia, ma formatosi alla scuola Jacques Lecoq di Parigi. Dopo una breve carriera come attore, Cafiero ha deciso di dedicarsi alla regia stabilendosi in Francia. Nel corso della sua carriera ha lavorato come regista di prosa in vari Paesi, su drammaturgie classiche e nuova drammaturgia contemporanea.

Foto. Una scena de “Il Drago d’oro” (@ Centro servizi culturali Santa Chiara)

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