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Trento. Terzo appuntamento di “Scappo a teatro” con lo spettacolo in lingua tedesca «L’AUSTRIACA»2 min read

26 Gennaio 2019 2 min read

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Trento. Terzo appuntamento di “Scappo a teatro” con lo spettacolo in lingua tedesca «L’AUSTRIACA»2 min read

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Terzo appuntamento con la stagione 2018/2019 di «Scappo a teatro», rassegna con la quale il Centro Servizi Culturali S. Chiara si rivolge al pubblico adolescente e al mondo delle scuole, e che vede nel teatro un importante strumento formativo e di approfondimento. Martedì 29 gennaio 2019, alle ore 10.00, il palco del Teatro Cuminetti di Trento ospiterà «L’AUSTRIACA», spettacolo in lingua tedesca proposto dalla compagnia Teatro Telaio e Compagnia Via Rosse, che va ad inserirsi all’interno dell’offerta teatrale in lingua. Un testo ideato ed interpretato da Sabine Liselotte Uitz (che ne cura anche la regia), incentrato su temi importanti quali la patria, l’identità e il perdono.
Cos’è la patria? Forse l’unica patria dell’essere umano non è un luogo fisico ma la sua infanzia, come diceva Rilke; forse è una lingua, un insieme di persone, un riconoscere suoni, profumi, voci, oggetti. Ognuno di noi porta con sé un’eredità… La famiglia, la madrelingua, il paese… Quali sono i sentimenti veri che abbiamo quando parliamo della nostra patria? Con questo spettacolo, Sabine Liselotte Uitz si rivolge al pubblico per stimolare una riflessione su questioni importanti: la patria, il paese, l’identità, ma anche il perdono e la colpa. «L’Austriaca» non è l’ennesimo spettacolo sul nazionalsocialismo, ma racconta in chiave personale e intima di persone che in qualche forma sono state toccate dal fenomeno del fascismo.
Lo spettacolo, vincitore del Premio del pubblico della Rassegna Teatrale “Dritti al cuore” di Padova 2017-2018, affronta la questione della fragilità dei ragazzi e della capacità di manipolazione che un sistema ha in tempi di crisi. «Ho scritto questo spettacolo con l’intenzione di raccontare una storia al rovescio – precisa Sabine Liselotte Uitz – cioè non cominciando da chi ha subito ingiustizie, ma da chi aveva partecipato a esse. Sono partita dal racconto di una ex-nazista e, sviluppando lo spettacolo, sono arrivata alla storia di mio nonno rimasto nazista per tutta la sua vita. La mia è la storia di tante famiglie, niente di straordinario, ma comunque esemplare».