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A Bolzano la Turandot interpretata dall’Opera nazionale di Pechino

7 Gennaio 2019

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A Bolzano la Turandot interpretata dall’Opera nazionale di Pechino

Turandot è un confronto teatrale tra Asia e Europa: una coproduzione internazionale tra China National Peking Opera Company, Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro Metastasio di Prato che dopo il debutto in prima assoluta a Pechino il 21 dicembre 2018, sta trascorrendo una settimana di residenza artistica a Bolzano per essere presentata in prima europea dal 10 al 13 gennaio 2019 al Teatro Comunale nell’ambito della stagione dello Stabile. Favola per antonomasia dell’esotismo orientale, ricca di colpi di scena, agnizioni e promesse ferali, Turandot è divenuta nel tempo (da Gozzi a Puccini) l’emblema del nostro immaginario verso la grande Cina.
Per la prima volta il regista italiano Marco Plini, artista che spazia sapientemente tra repertorio contemporaneo a classico, si confronta con la tradizione dell’Opera di Pechino per l’occasione diretta da Xu Mengke, proprio a partire dalla novella del principe Calaf e della principessa Turandot, nell’adattamento di due drammaturghi cinesi Wu Jiang e Wu Yuejia.
L’Opera di Pechino è teatro, danza, musica, ma soprattutto arte dell’attore, un attore che dedica la sua vita al perfezionamento del gesto artistico. È tra le forme di rappresentazione teatrale orientale più conosciute al mondo per la ricchezza dei costumi, l’essenzialità dell’apporto scenografico e la particolare e difficile esecuzione dei performer. Lo spettacolo è un sottile gioco di specchi tra due mondi, lontani in apparenza, ma reciprocamente attratti e affascinati l’uno dall’altro. Da un lato, dunque, la raffinata arte attoriale dell’Opera di Pechino che porta in scena Xu Mengke, Zhang Jiachun, Liu Dake, Wu Tong, Ma Lei, Wang Chao, Nan Zikang e Wei Pengyu, interpreti capaci di incarnare una sublime mescolanza di recitazione, danza e canto; dall’altro lo sguardo prospettico d’invenzione tutta italiana, abilità divenuta patrimonio del teatro europeo. Ad eseguire la partitura musicale di Luigi Ceccarelli, Alessandro Cipriani e Qiu Xiaobo, un ensemble composto da musicisti che suonano strumenti tipici della tradizione cinese e italiana: Vincenzo Core, Zhang Fuqi, Li Lijin, Meng Lingshen, Niu Lulu, Laura Mancini, Giacomo Piermatti, Cao Rongping, Chen Shumin e Wang Xi. Lo è spettacolo in lingua cinese con sovratitoli in italiano.
I biglietti per lo spettacolo sono acquistabili alle casse del Teatro Comunale di Bolzano in Piazza Verdi 40, aperte dal martedì al venerdì dalle 11.00 alle 14.00 e dalle 17.00 alle 19.00, il sabato dalle 11.00 alle 14.00 e nei giorni di spettacolo a partire dalle 19.30. Online sul sito www.teatro-bolzano.it
Giovedì 10 gennaio alle 18.00, al primo piano del foyer del Comunale di Bolzano, come anteprima al debutto europeo dello spettacolo, si terrà l’incontro “Il fascino dell’Oriente: il mito di Turandot tra Gozzi e Puccini”. Nell’ambito dell’incontro a ingresso libero, il direttore del Conservatorio di Bolzano e noto musicologo prof. Giacomo Fornari racconterà come da questa favola molto nota, Puccini abbia elaborato un’opera restata incompiuta che ha cambiato il mondo musicale dei suoi tempi e non solo, apportando grosse novità drammaturgiche ancora oggi oggetto di studi e approfondimenti. All’appuntamento parteciperanno inoltre il regista dello spettacolo Marco Plini e i musicisti nonché autori delle musiche originali Luigi Ceccarelli e Alessandro Cipriani.