Pellegrini rientrati in Alto Adige, ultime tappe Betlemme e Yad Vashem

Il Santo sepolcro, il luogo più santo per il cristiano, ma anche le visite alla Grotta della natività a Betlemme, al memoriale dell’Olocausto Yad Vashem e alla spianata delle moschee a Gerusalemme: ultime tappe in Terrasanta per i 130 pellegrini diocesani che hanno fatto ritorno in Alto Adige. 

Sono rientrati la notte scorsa in Alto Adige i 130 pellegrini che assieme al vescovo Ivo Muser per 10 giorni hanno ripercorso le orme di Gesù in Terrasanta. Nelle ultime giornate il pellegrinaggio diocesano ha fatto tappa a Betlemme, dove i fedeli altoatesini hanno sostato in preghiera nella Basilica della Natività e visitato il Campo dei pastori, e al santuario di Ain Karem, luogo di origine di San Giovanni Battista. Poi il gruppo è tornato a Gerusalemme per altre due visite piene di significato: la prima allo Yad Vashem, il memoriale dell’Olocausto, dove Muser ha ribadito la necessità di fare memoria e difendere sempre la dignità umana. La seconda al Monte del Tempio, o spianata delle moschee, il sito religioso dominato dalla moschea di Al Aqsa e dalla Cupola della roccia, dove il vescovo ha insistito sui concetti di fratellanza e riconciliazione.
Nell’ultimo incontro con i pellegrini prima di imbarcarsi sull’aereo, il vescovo ha tracciato un bilancio di questo pellegrinaggio nei luoghi che hanno segnato la vita terrena di Gesù. “L’esperienza più forte è quella del Santo Sepolcro: il cristiano viene in Terrasanta a cercare Gesù, e quando arriva nel luogo più santo lo trova vuoto. Gesù non è qui ma è risorto, e per questo possiamo lasciare la Terrasanta con gioia.“ Monsignor Muser ha ricordato che “si torna a casa con tante immagini, tante risposte e tante nuove domande. Ma soprattutto con la certezza che Gesù resta con noi. Oggi le persone hanno molte ragioni per provare pessimismo e rassegnazione, ma i cristiani hanno sempre un motivo per essere ottimisti: Cristo è risorto e ci accompagna, e questo basta.“
A tutti i partecipanti il vescovo ha augurato che questo processo di riscoperta possa proseguire anche a casa nel quotidiano, “a cominciare da un nuovo impegno convinto nel festeggiare la domenica.“ Monsignor Muser ha infine ringraziato i partecipanti per il grande clima di amicizia che si è creato da subito, l’Ufficio pellegrinaggi per l’organizzazione, i sacerdoti che hanno assicurato una guida competente e puntuale (Eugen Runggaldier, Thomas Stürz, Ulrich Fistill) e il segretario Michael Horrer per la preparazione di tutte le celebrazioni religiose.

Foto: spianata delle Moschee.  

 

 

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