Trentino – Alto Adige. Giunta regionale approva la delibera che sancisce la nascita della società per azioni BrennerCorridor in vista del rilascio della concessione A22

Si chiama BrennerCorridor Spa e avrà un capitale sociale 1,050 milioni di euro la nuova società in house chiamata a gestire l’Autostrada del Brennero una volta che sarà completato il procedimento per il rilascio della concessione. La delibera che sancisce la nascita della società per azioni è stata approvata stamani dalla Giunta regionale, in accordo con le Province di Bolzano e Trento ed in attuazione di quanto previsto dalla legge regionale approvata nell’agosto di quest’anno. I dettagli della decisione sono stati forniti dal presidente e dal vicepresidente della Regione, nel corso di una conferenza stampa.
La tratta autostradale A22 Brennero-Modena è attualmente in concessione, in regime di proroga, alla Autostrada del Brennero Spa, nella quale la Regione partecipa al capitale sociale per una quota pari al 32,29% ed è, quindi, il socio con la maggioranza relativa. Nel gennaio 2016 la Regione, le Province di Bolzano e Trento e le altre amministrazioni locali che detengono pacchetti azionari di Autobrennero, hanno sottoscritto un’intesa con il Ministero delle onfrastrutture con l’obiettivo di individuare e adottare le misure per la creazione di una società interamente a capitale pubblico che, attraverso una concessione di durata trentennale, provvedesse alla gestione dei trasporti e delle relative infrastrutture lungo il corridoio del Brennero. Con una nota del 26 giugno 2018, il Consiglio di Stato ha trasmesso il parere che stabilisce la legittimità di stipulare la convenzione di concessione.
Inizialmente l’amministrazione della società BrennerCorridor Spa sarà affidata ad un amministratore unico e il capitale sociale, per un ammontare complessivo 1,050 milioni sarà versato in parti uguali dalla Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, dalla Provincia Autonoma di Trento e dalla Provincia Autonoma di Bolzano. Il progetto prevede che, in seguito, gli altri soci pubblici sottoscrittori del protocollo d’intesa del gennaio 2016 entreranno nell’assetto societario attraverso aumenti di capitale sociale.

Foto/c-Usp.  

 

 

 

 

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