A Merano va in scena “Madre Coraggio e i suoi figli”, grande successo per il Libero Teatro di Bolzano

Mercoledì scorso al Puccini di Merano è andato in scena “Madre Coraggio e i suoi figli”, uno dei capolavori del grande drammaturgo tedesco Bertold Brecht. Non esagero quando affermo che il “Libero Teatro di Bolzano” questa volta, più che mai, è riuscito a convincermi. Brecht è sempre molto difficile e basta poco per banalizzarlo. Ma grazie alla bravura del drammaturgo e regista Reinhard Auer e alle grandi capacità degli attori la denuncia degli orrori delle guerre, elemento centrale dell’opera, ha assunto un che di assolutamente contemporaneo. Mai come mercoledì scorso mi sono reso conto di quanto il messaggio brechtiano continui ad essere un argomento toccante e centrale, pertanto da tenere in considerazione. Tuttora la guerra è voluta dai “grandi” per colpire la vita della gente povera. Brecht in “Madre Coraggio e i suoi figli” ci mostra tutti i lati della guerra, dalle ingiustizie commesse dai soldati alla prostituzione, alle torture, alle differenze tra soldati comuni e generali, al come le persone diventino egoiste e tutte le virtù siano nascoste e i valori ribaltati. Non si intravvedono differenze tra allora, durante la guerra dei trent’anni – periodo in cui è ambientata l’opera – ed oggi. Reinhard Auer e il Libero Teatro di Bolzano con il loro impegno ci permettono di prendere coscienza delle reali situazioni nel mondo per abbandonare quell’indifferenza che sostiene i conflitti e ciò che questi comportano.

Foto/c-Walter Haller.