Unterberger chiede al ministro Di Maio un maggiore sostegno per le madri e l’occupazione femminile

“Spero davvero, come annunciato dal Ministro Di Maio, che con la legge di Bilancio il Governo introduca misure a favore dell’occupazione femminile e di sostegno per le madri che lavorano. Purtroppo nel decreto dignità la questione non è neppure menzionata e molte delle misure del precedente Governo sono in scadenza.”
Così intervenendo in aula nel Question time con il Ministro Di Maio, la senatrice SVP Julia Unterberger.
“L’esclusione delle donne dal mercato del lavoro si riflette anche sulle nascite, perché meno le donne lavoro meno sono i figli che si mettono al mondo. A dirlo sono i dati europei: in Svezia, dove il 70% lavora, i figli per donna sono 1,85 contro 1,34 delle italiane, dove a lavorare è il 49%.
Mancano forme di flessibilità che consentano alle nuove madri di non doversi licenziare come purtroppo troppo spesso accade nel nostro Paese. E mancano strumenti adeguati di conciliazione i temi di vita con quelli del lavoro, anche attraverso una distribuzione più equa dell’impegno familiare tra uomo e donna.   Purtroppo nel contratto di Governo tra Lega e Movimento 5 Stelle, le donne sono menzionate come gli unici soggetti che devono conciliare i tempi di vita e di lavoro, a riprova di una visione anacronistica della famiglia, in cui la responsabilità della gestione domestica e familiare è vista come una faccenda prettamente femminile.
A questo si aggiunge che molte delle misure introdotte dai precedenti governi a sostegno delle madri che lavorano sono in scadenza: se non verrà rinnovato scomparirà il cosiddetto “voucher baby sitter” per le donne che decidono di rientrare a lavoro, nonché il congedo di paternità obbligatorio, anch’esso in scadenza a fine 2018.
Il mio auspicio – ha concluso Julia Unterberger rivolgendosi al Ministro Di Maio – è che il suo dicastero sappia farsi concretamente carico del problema. L’Italia deve combattere il gender gap, ossia il divario tra la disoccupazione maschile e femminile, che oggi sfiora il 20 percento. È su tematiche di questo genere che si misura la qualità della vita e il livello di civiltà di un Paese.”

In foto: Julia Unterberger.  

 

 

 

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