“Decreto Dignità, un provvedimento sbagliato. Confidiamo nelle modifiche del Parlamento”

CNA Trentino Alto Adige: “Toglie lavoro anziché crearlo. Vengano reintrodotti i voucher”.   

“Un decreto sbagliato che toglie lavoro anziché crearlo”. Con queste parole, Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige, commenta il testo del Decreto Dignità appena vistato dalla Ragioneria generale dello Stato.
“La pur lodevole esclusione della reintroduzione delle causali nei contratti stagionali a tempo determinato non è sufficiente a modificare il nostro giudizio – prosegue Corrarati -.  L’irrigidimento della disciplina sui contratti a tempo determinato rallenterà quel processo virtuoso che ha consentito a tanti nostri giovani di entrare nel mondo del lavoro dalla porta principale, godendo di regole e di tutele. Speravamo che l’attenzione del governo nei confronti delle piccole imprese producesse modifiche più profonde rispetto alle prime bozze del decreto. Invece non vediamo un vero rilancio sul tema del lavoro attraverso una flessibilità in entrata, tramite idonee forme di contrattazione, che le PMI del Trentino Alto Adige hanno dimostrato di utilizzare senza creare precarietà e interruzione di continuità lavorativa: quasi tutti i contratti a tempo determinato in pochi mesi vengono modificati in contratti a tempo indeterminato. Lo confermano i dati delle indagini periodiche condotte dal Centro Studi CNA”.
Chiaro il messaggio della CNA Trentino Alto Adige: “Adesso ci aspettiamo la reintroduzione dei voucher, ottimo strumento improvvidamente cancellato in passato che, oltre al turismo e all’agricoltura, è necessario che venga attivato anche negli altri settori che li avevano utilizzati con successo per gestire picchi produttivi o situazioni di mercato imprevisti. Peraltro, un’indagine della CNA ne aveva messo in evidenza l’importante contributo all’occupazione nei settori dei servizi e del manifatturiero”.
“Anche in campo fiscale – conclude Corrarati – il governo si è limitato a sopprimere il redditometro, di fatto già inattivo, ad allungare da tre a sei mesi l’invio delle fatture per lo speso-metro e a eliminare solo per i professionisti lo split payment, odiata misura che drena liquidità. Interventi, insomma, non sbagliati ma del tutto insufficienti perfino a scalfire il moloch del fisco italiano. Ora confidiamo che il Parlamento raccolga le tante proposte che stanno arrivando dal mondo delle imprese e voglia realizzarle”.

In foto:Claudio Corrarati, presidente della CNA del Trentino Alto Adige. 

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