Con le sue 140 voci bianche e 60 voci maschili, il „Wiltener Sängerknaben” di Innsbruck è annoverato tra i più rinomati e longevi cori di voci bianche d’Europa. La sua sede è l’abbazia di Wilten, ed i cantanti vengono formati nelle classi del “Landeskonservatorium”.
Quest’anno per la prima volta la rassegna Canne al Vento invita i solisti di questo coro ad esibirsi alla chiesa di San Giuseppe ai Piani per il concerto di chiusura che si terrà il 25 maggio alle ore 20.30.
Nell’ultimo decennio il coro è stato ospite di produzioni operistiche e sinfoniche in istituzioni e festival come la Scala di Milano e i Salzburger, Bregenzer e Tiroler Festspiele, e si è esibito in numerose tournée in Cina, Giappone, Israele, Romania, Danimarca, Francia, Italia, Belgio, Germania, Svizzera, Paesi Bassi e Austria. Si dedica soprattutto alla musica barocca ma i suoi successi discografici spaziano dalle cantate di J. S. Bach alle opere di Arvo Pärt.
Per l’ultimo concerto di Canne al Vento i solisti dei “Wiltener Sängerknaben” porta sul coro della Chiesa di San Giuseppe due soprani, due contralti, due tenori e due bassi, accompagnati dall’organo, per un programma che si apre con alcuni brani sacri di Heinrich Schütz tratti dal “Beckerpsalter” e dai “Kleine Geistliche Konzerte”. A seguire quattro corali di Bach si intrecciano con quattro arie dalla “Passione secondo Matteo”(BVW 244) per poi passare seguendo un sottile filo rosso alla celebre Ave Maria di Gounod, scritta dal compositore sulle note del primo preludio de “Il Clavicembalo ben temperato”. Si conclude con Felix Mendelssohn altrettanto influenzato dal compositore barocco al punto da farsi promotore della sua riscoperta in una vera e propria “Bachrenaissance”.
Ad accompagnare i cantanti sui tasti dell’organo sarà Johannes Stecher, organista, direttore, cantante, compositore e insegnante, da 27 anni la guida del coro di voci bianche.
Con questo raffinato dialogo tra la “Regina” ed il più intimo degli strumenti dell’uomo, la voce, si conclude la nona edizione della rassegna Canne al Vento, che ha il pregio di portare musica di altissima qualità in un quartiere periferico e su un palcoscenico lontano da quelli tradizionalmente votati alla musica classica.
Foto/c-Gerhard Berger.
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