L’inchiesta riguardante la morte sulle Alpi svizzere di sei scialpinisti, di cui 5 italiani, “è ancora in corso” e per ora “non vi sono ipotesi di reato: è stato semplicemente aperto un fascicolo per determinare le circostanze dei decessi“. Lo precisa Nicolas Dubuis, procuratore generale del Cantone Vallese. Nel frattempo è arrivato il nulla osta per il rientro delle salme, previsto però solo nei prossimi giorni.
“Hanno cambiato percorso nella speranza di raggiungere il rifugio ancora con il bel tempo, ma a 550 metri dalla meta sono rimasti bloccati dalla tempesta“. E’ quanto Giovanni Paolucci, fratello di Betti, una delle tre vittime bolzanine, ha appreso dalla polizia del canton Vallese in merito al terribile incidente. “Le foto scattate alle 9 del mattino mostrano il cielo sereno, mentre due, tre ore dopo è arrivata la tempesta con raffiche a 100 km/h. -racconta Paolucci, che come la sorella è uno scialpinista esperto.
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