Abbottonati Di Maio e Salvini, e corteggiato il Pd.
A poche centinaia di metri l’uno dall’altro si lanciano messaggi, i due big non si avvicinano, ma nemmeno si allontanano.. Salvini dice che “Di Maio deve fare di più”, e intanto Di Maio apre al Pd rispondendo che “Chi si ostina con il Centrodestra unito fa danno al Paese.” È una guerra di posizione, non una rottura quella tra Di Maio e Salvini, nella speranza che il Quirinale dia loro il tempo di superare le date del 22 e 29 aprile con le Regionali in Molise in in Friuli Venezia Giulia. Salvini, dice Di Maio, che sorseggia uno “Sforzato” valtellinese offertogli a distanza. non gli ha dato risposta al suo approcciodopo le consultazioni Ed ecco che si riapre il secondo forno, quello che Di Maio rivolge al Pd: “La nostra proposta di un contratto di governo è anche al Pd. Io voglio fare una appello al senso pratico di tutti, non ci si può bloccare sulle logiche politiche”. Il capogruppo Dem, renziano, Andrea Marcucci, però non si fa incantare:” È una vecchia tecnica- gli manda a dire – per alzare il prezzo con la Lega, ma che non porta da nessuna parte.” Insomma ciascuno resta sulle sue posizioni, Di Maio, che ai microfoni ribadisce che “l’idea del Centrodestra unito non esiste”, rilanciando così il suo niet a Silvio Berlusconi. E dall’altra parte Salvini che evita accuratamente di menzionare il Cavaliere. Ciascuno aspetta la prima mossa dell’altro, attendendo che Mattarella dia un mandato esplorativo a Elisabetta Casellati per avere altro tempo per meditare.
In foto, Luigi di Maio, leader di M5S
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