Bolzano. La droga e i giovani, vietare non basta

Molto meglio spiegare e assistere, dimostra l’esperienza.
Nel 2017, in tutto l’Alto Adige sono stati trattati per l’uso di sostanze stupefacenti 83 pazienti sotto i 20 anni di età. A Bressanone e Vipiteno l’utilizzo dell’offerta d’aiuto è ancora agli inizi. Gli stessi giovani spesso considerano il consumo non problematico o non osano parlarne apertamente, perché nella maggior parte dei casi temono un atteggiamento negativo o addirittura stigmatizzante.
È quanto è stato osservato a Bressanone oggi, presente il presidente dell’associazione “La Strada -der Weg”, Otto Saurer e la direttrice del Comprensorio Sanitario di Bressanone, Christine Zelger, nel corso della presentazione del nuovo Servizio di consulenza per giovani consumatori di sostanze psicoattive e per i loro familiari nell’ambito del progetto “STEP BY STEP. Stephan Hellweg, responsabile del Servizio per le Dipendenze, ha sottolineato nel corso dell’incontro che con i giovani l’intervento non può ridursi a mero divieto. Come ha spiegato Gabriele Ghirardello del Servizio di Prevenzione Secondaria di Merano, ne è esempio il servizio “step” a Merano, che esiste da 7 anni, dove la consulenza “a bassa soglia”, cioè in maniera “non giudicante e flessibile”, è stata accolta con successo.
Come dimostrano le esperienze di Bolzano e Merano, ha riferito la Veronika Rottensteiner del progetto “Exit”, una metodologia flessibile mette in atto un’azione in grado di prevenire i danni a lungo termine dell’assunzione delle sostanze stupefacenti. Inoltre è stata sottolineata l’importanza del coinvolgimento dei familiari in questo processo di dialogo.

In foto, Giornata della lotta alla droga 2017