Merano. Uno spettacolo e un ritratto per ricordare Mayr-Nusser

Josef Mayr-Nusser può più che mai considerarsi – a un anno alla avvenuta beatificazione – una figura di riferimento per l’Alto Adige-Südtirol. Eppure la vicenda del giovane padre di famiglia che sacrificò la sua vita pur di non giurare a Hitler è conosciuta ancora solo a grandi linee da fin troppi altoatesini. Ecco però che Merano si accinge ad accendere i riflettori su di lui, tramite un doppio evento che è anche implicitamente uno stimolante incontro fra linguaggi espressivi: la rappresentazione di uno spettacolo multimediale che – nel volgere di una intensa ora – ripercorre in maniera coinvolgente la vita di Mayr-Nusser e gli accadimenti contestuali, e la presentazione ufficiale di un ritratto di Josef Mayr-Nusser, opera delll’artista Claudio Calabrese.
L’appuntamento è per venerdì 16 marzo presso il “Centro per la Cultura” di via Cavour 1 a Merano, con inizio alle ore 20.30 e ingresso libero; organizza Teatro Nova.
La performance multimediale ha per titolo «Io non giuro · La vicenda vera di Josef Mayr-Nusser» ed è la riduzione in parole-musica-immagini del libro (Ed. Il Margine) dedicato all’eroe sudtirolese da Francesco Comina. Sul palco, il gruppo New Eos teatro-musica di Bolzano-Merano, con le voci narranti di Mara da Roit e Patrizio Zindaco e le musiche originali di Luca Dall’Asta. Fondamentale sarà la visualizzazione di foto attinte dall’album della famiglia Mayr-Nusser; inoltre vi saranno immagini tratte da archivi pubblici e privati e toccanti ricostruzioni grafiche di Valeria Battel.
Dopo il suo “no” al nazismo, Mayr-Nusser venne dapprima incarcerato, poi deportato per tradimento al lager di Buchenwald, e infine fatto proseguire verso quello di Dachau. Una destinazione che non raggiunse, in quanto morì su un carro bestiame il 24 febbraio del ’45: tutti accadimenti che verranno inanellati passo passo, intrecciandoli anche ai fenomeni concomitanti che toccarono la popolazione sudtirolese. Focus quindi sul fenomeno delle cosiddette “opzioni”, scelte dilianianti che spaccarono le comunità, e sui trasferimenti nel Reich, le deportazioni ai lager, la messa a rischio dell’identità culturale.
Un assoluto valore aggiunto e un momento di indubbia preziosità, lo conferirà come detto alla serata la presentazione di un “ritratto” di Josef Mayr-Nussereseguito dall’artista Claudio Calabrese, uno dei più fulgidi esempi di artista-ritrattista nel nostro tempo.
Meranese, classe 1975, Calabrese è stato un enfant prodige, in quanto pittore dall’età di undici anni. Dopo un prestigioso “apprendistato” sotto la guida della pittrice e gallerista Laura Boros e del noto artista Peter Fellin, a quindici anni accede all’Accademia estiva Internazionale di belle arti di Salisburgo per studiare disegno e collage; a sedici studia con Guy Vetter l’arte del ritratto. La sua originale personalità artistica si sviluppa portando alla ribalta tutta la sua creatività, e facendone in particolare uno dei nomi di punta del ritrattismo contemporaneo. Con le sue pennellate larghe e corpose, che lo iscrivono nell’universo espressionistico, Calabrese riesce a “catturare” tanto la fisionomia dei protagonisti dei suoi quadri quanto il composito mondo segreto che essa cela. La sua abilità è ben più, quindi, che semplice tecnica: è arte piena, nella misura in cui restituisce a chi osserva anche l’intimo della persona ritratta. Spiccata è la sua inclinazione verso i soggetti che sono espressione del territorio altoatesino, molto presenti infatti nella sua produzione: esponenti della società, dell’ambiente politico-istituzionale, della scena artistico-culturale, eccetera.
La sua sensibilità ha fatto sì che venisse attratto anche dalla pregnante figura di Josef Mayr-Nusser: da qui la decisione di dedicare all’odierno beato un intenso ritratto, realizzato in tecnica mista su tela. Opera che verrà appunto scoperta prima dell’inizio dello spettacolo, venerdì 16 marzo al Centro per la Cultura, alla presenza dell’artista.
Tanto gli estimatori di Calabrese, quanto tutti gli interessati a saperne di più sulla vita di Josef Mayr-Nusser e a ripercorrere una pagina di storia che dà anche una chiave di lettura agli avvenimenti successivi in questa terra, sono cordialmente invitati.

Foto/c-Foto Valeria Battel

   

 

 

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