Troppo lunghi i tempi per la nomina degli amministratori di sostegno. Per la loro nomina passano anche quattro mesi dal momento della richiesta e talvolta accade che quando il giudice li autorizza, l’assistito è deceduto. Questo quanto emerso al convegno “La capacità di disporre dei propri beni in età avanzata” da Elio Fonti dell’Auser (Associazione invecchiamento attivo) e Ulrich Seitz dell’Asaa (Associazione Alzheimer). L’invecchiamento della società comporta esigenze nuove e non più procrastinabili. Un quarto della popolazione di Bolzano, circa 25 mila persone, ha più di 65 anni e di queste circa 10 mila vivono sole. Molte di queste hanno bisogno di una persona che li aiuti a curare i propri interessi anche per far fronte al pericolo di truffe di cui non raramente gli anziani sono vittime. Dai dati disponibili risulta che in Trentino Alto dal 2013 ad oggi sono circa un centinaio all’anno le persone di età superiore ai 65 anni, vittime di raggiri truffaldini. L’amministratore di sostegno è quella figura di tutela ,giuridicamente riconosciuta per agire nelle veci di quelle persone che per patologia o infermità (anche psichica) non riescono più a curare i loro interessi. Viene nominato dal giudice tutelare, con decreto è incaricato della gestione dei beni dell’anziano.
Ma al Tribunale di Bolzano la tempistica è da rivedere. “Le risorse sono poche – spiega Fava – membro del consiglio dell’Ordine degli avvocati – e occorrono dai tre ai quattro mesi perché il giudice nomini l’amministratore, e succede talora che l’autorizzazione arrivi quando la persona da affiancare è già deceduta.”
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