Il leader della minoranza PD, Roberto Bizzo non sarà presente alla conferenza stampa di questa mattina, nel corso della quale il suo gruppo annuncerà lo strappo con il Partito. Raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione: “Mi sono preso ancora qualche momento di riflessione prima di decidere” risponde Bizzo alla nostra richiesta di spiegazioni riguardo alla sua assenza quest’oggi.
A dieci giorni dal voto del 4 marzo esplode oggi la rivolta nel Pd altoatesino. Un gruppo di 14 esponenti, dopo interminabili dissensi e incomprensioni con la maggioranza interna rappresentata da Carlo Costa e Christian Tommasini, annuncerà oggi a Laives l’addio al Partito. Tra i nomi ci sono gli assessori comunali Monica Franch (Bolzano) e Kuigi Tava (Ora), i consiglieri comunali Mauro Randi e Claudio Volanti (Bolzano), Debora Pasquazzo (Laives), Luisa Zencher e Giulia Cavada (Ora), Alessandro Sartori (Egna). Inoltre sei membri della assemblea provinciale: Gastone Musner, Mario Giovannacci, Pasquale Santillo, Luca Bertolini, Laura Galera e Miriam Canestrini. “Alto Adige Democratico” si chiamerà il nuovo progetto maturato dopo l’ultima vicenda delle candidature Boschi – Bressa nel collegio elettorale di Bolzano per Camera e Senato.
Questo è solo l’ultimo strappo tra maggioranza e minoranza bizziana. In realtà l’insanabile spaccatura risale al dissenso del presidente del consiglio provinciale Roberto Bizzo sulla toponomastica quando non sottoscrisse l’accordo promosso da Francesco Palermo e Karl Zeller e la successiva campagna contro Bizzo innescata dalla Svp con il sostanziale assenso dei vertici Pd.
Foto, roberto Bizzo, presidente consiglio provinciale
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