Svista a tre zeri: sanzione di 6.000 Euro ad un consumatore per aver emesso un assegno senza la clausola di „non trasferibilità“.
La brutta sorpresa l’ha avuta un bolzanino che ha comperato un elettrodomestico per un importo di poco superiore a 1.000 Euro e, ignaro dell’inasprimento delle sanzioni relative alle norme antiriciclaggio che prevede l’obbligatorietà della dicitura per gli assegni al di sopra di 1.000 Euro, non ha scritto “assegno non trasferibile”. Il commerciante ha incassato l’assegno, e poco tempo dopo l’acquirente dell’utensile casalingo ha ricevuto una contestazione dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con la quale gli veniva comunicato il mancato rispetto delle norme sull’antiriciclaggio, e gli veniva comminata la sanzione di ben 6.000 euro. Anche per l’esercente che ha accettato e presentato all’incasso l’assegno senza la clausola di non trasferibilità si prospettano sanzioni, sempre a seguito della stessa violazione!
Lo sfortunato acquirente è incorso nella disavventura perché ha usato un vecchio libretto di assegni, come probabilmente molti di noi ancora conservano nel portafoglio, che non riporta la dicitura prestampata come invece i nuovi libretti degli assegni stampati in seguito all’inasprimento delle sanzioni del luglio 2017per la violazione delle norme antiriciclaggio
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