Merano. Deposta una corona presso il Luogo della Memoria

Venerdì scorso, presso il Luogo della Memoria in via Zuegg e alla presenza di numerose autorità civili e militari, è stata depositata una corona per ricordare lo sterminio e le persecuzioni subite dal popolo ebraico e dai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Alla cerimonia sono intervenuti anche il sindaco Paul Rösch, il vicesindaco Andrea Rossi e la presidente della Comunità ebraica di Merano Elisabetta Rossi.

“Dobbiamo sempre tenere ben presente che il ricordo ormai sbiadito di quegli eventi, i cui testimoni ogni anno diventano sempre meno, ha a che fare con noi, ci riguarda tutti. Dobbiamo riconoscere con profonda riconoscenza quale regalo sia poter vivere in una terra e in un’Europa che ha imparato da terribili vicende storiche a ripudiare la guerra, la violenza e la discriminazione e a costruire una società basata sulla collaborazione, sulla democrazia, sui diritti umani. E dobbiamo comprendere che tutto ciò non è scontato: dobbiamo tenere gli occhi sempre aperti e continuare a impegnarci per una società libera, che non escluda o discrimini, che non tracci confini alimentando la cultura dell’ostilità, ma che invece cerchi soluzioni attraverso il dialogo pacifico”, ha sottolineato il sindaco Rösch, che ha poi concluso: “Questa è oggi la nostra responsabilità, ed è anche la ragione per la quale ogni anno ci riuniamo in questo luogo a commemorare le vittime di allora nella consapevolezza che è nostro dovere mantenere vivo, oggi e nei giorni a venire, il loro ricordo”.

Nel suo intervento il vicesindaco Andrea Rossi ha ricordato anche le tante persone onorate dallo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Israele, con il riconoscimento di giusti tra le nazioni. “Uomini e donne che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare la vita anche di un solo ebreo dal genocidio della Shoah. Persone che fecero tutto questo nel silenzio della clandestinità e dell’umiltà. Spesso nemmeno i famigliari più stretti vennero a conoscenza del loro eroismo. In molti casi il racconto del loro impegno è venuto unicamente da coloro che avevano contribuito a salvare e soltanto dopo molti anni. Anche questo silenzio, anche questa umiltà devono essere lezioni per noi: il bene e il giusto non hanno bisogno di riflettori. La luce dei giusti tra le nazioni che risplendette nella notte dell’orrore della Shoah è una candela che non si deve spegnere e che dobbiamo passarci oggi e sempre di mano in mano come un bene prezioso”.

Il Luogo della memoria, situato al confine est dell’area ex Bosin, venne inaugurato ufficialmente il 27 gennaio del 2010. La struttura militare fu realizzata negli anni 1938-1939 per ospitare il Comando del XIII Settore di copertura della Guardia alla Frontiera, che comprendeva le opere difensive dette Vallo del Littorio delle valli Venosta e Passiria. Chiamata inizialmente “Venosta”, la caserma fu in seguito dedicata alla memoria del capitano degli Alpini Leone Bosin, caduto in Albania nel 1941 e decorato con la medaglia d’argento al valore militare. Nel periodo fra il 1943 e il 1945 ebbe la funzione di magazzino per materiali requisiti dalla Wehrmacht e di sottocampo del Campo di transito di Bolzano, come spiega la lapide apposta, a pochi metri di distanza, sul frammento del muro di cinta conservato appunto come Luogo della memoria. Dopo la guerra la caserma fu sede di diversi Reparti Alpini, appartenenti in particolare alla Brigata Alpina Orobica. Fu definitivamente dismessa nel 1991.

In foto: il  sindaco Paul Rösch (a sinistra nella foto) assieme alla presidente della Comunità ebraica di Merano Elisabetta Rossi e al vicesindaco Andrea Rossi durante l’odierna cerimonia di commemorazione.

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