Merano. Sinigo, approvato il Piano di recupero

La giunta comunale di Merano recentemente ha approvato il Piano di recupero per il centro storico di Sinigo – una pietra miliare nel processo di valorizzazione del quartiere condiviso con la popolazione locale.

Nel corso del 2017 gli abitanti di Sinigo sono stati invitati più volte a partecipare alla pianificazione del loro rione: prima discutendo del Piano del traffico, poi del Piano di recupero di Borgo Vittoria e quindi della risistemazione di piazza Vittorio Veneto. Nel 2018 sono in programma altri tre incontri per progettare insieme l’utilizzo e il look della piazza. Nel corso di questo processo di partecipazione – oltre alla numerose riunioni fra cittadini e amministratori – sono pervenute all’amministrazione comunale 15 osservazioni contenenti 72 proposte in merito al Piano di recupero. La Giunta comunale ha esaminato e valutato ciascuna di queste osservazioni e adottato, laddove ritenuto opportuno, correzioni al Piano stesso. 21 proposte sono state accolte parzialmente, una invece in toto. Le rimanenti proposte sono state respinte, nella maggior parte dei casi perché non pertinenti al Piano in oggetto. Il Piano di recupero approvato ieri crea le premesse per il risanamento e la ristrutturazione degli edifici storici, per la realizzazione di parcheggi privati e di rimesse per il deposito di oggetti privati. “In gennaio tutte le persone che hanno presentato un’osservazione verranno invitate in municipio per un colloquio con i tecnici, che illustreranno a tutti i richiedenti la situazione giuridica e urbanistica”, ha spiegato l’assessora competente Madeleine Rohrer. “Il numero elevato di osservazioni e la loro qualità dipende dal fatto che la bozza del Piano è stata presentata pubblicamente e che una larga parte della popolazione ha finora partecipato attivamente alla pianificazione condivisa”.

La redazione di un Piano di recupero è prevista dal PUC, il Piano urbanistico comunale. In assenza di un simile strumento, negli ultimi decenni si è assistito al proliferare di costruzioni che ha impedito un utilizzo funzionale della superficie a disposizione e diminuito il valore degli immobili. Nel Piano di recupero, che prevede ora una efficiente ripartizione dei terreni presenti alle spalle degli edifici in giardini, parcheggi e ripostigli, le superfici verdi, quelle destinate agli orti e quelle invece edificabili risultano incrementate facendo così salire anche il valore degli immobili.

In fase di elaborazione del Piano i tecnici incaricati hanno appurato che – in base ai documenti in possesso del Comune – della cubatura finora edificata (16.500 m³) solo 15.300 m³ risultano legittimi. Le costruzioni accessorie sono sorte accanto agli edifici del 1927 molto probabilmente perché questi ultimi non erano dotati di cantine o di garage. Il Piano di recupero pone ora rimedio a questa situazione: “La legge urbanistica prevede che il Piano possa assegnare una nuova cubatura pari al 5% dell’esistente volume legittimamente realizzato. Così facendo il volume massimo edificabile raggiungerà la cubatura oggi esistente”, ha spiegato l’architetto Giorgio Marchi, incaricato dal Comune di redigere il Piano. Le superfici situate alle spalle degli edifici otterranno un bonus cubatura al metro quadro, indipendentemente dall’uso che ne viene fatto attualmente. A tale bonus si aggiunge la cubatura delle costruzioni accessorie per le quali i proprietari sono in grado di esibire una concessione edilizia. Chi desidera costruire una rimessa sul proprio terreno deve quindi disporre della necessaria cubatura o acquistarla dal vicino (come avviene in altre zone della città) e richiedere il rilascio di una concessione edilizia. Casupole, baracche e accessori, per le/i quali non esiste alcuna autorizzazione edilizia, dovranno essere rimosse – sebbene ai sensi del Piano sia ammesso il rilascio di una concessione edilizia in forma specifica di sanatoria – in quanto edificate/i illegalmente. In questo modo, al termine della loro demolizione, la relativa superficie risulterà disponibile per la realizzazione di nuove costruzioni. “In ciò consiste la particolarità e l’elemento innovativo di questo Piano di recupero: esso disciplina quasi esclusivamente le aree situate dietro gli edifici e garantisce una pianificazione organica e razionale”, ha precisato Nicola De Bertoldi dell’Ufficio urbanistica.

In foto: l’assessora Madeleine Rohrer, il sindaco Paul Rösch e Nicola De Bertoldi

 

 

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