Bolzano. “Pensioni,i conti non tornano”, la Cgil-Agb dell’Alto Adige oggi alla manifestazione di Torino

“Per cambiare il sistema previdenziale, per sostenere sviluppo e occupazione, per garantire futuro ai giovani”: questi i motivi della manifestazione della Cgil di oggi 2 dicembre a Torino nell’ambito della mobilitazione generale proclamata dopo l’esito negativo del confronto con il Governo avvenuto il 21 novembre scorso. Cinque le manifestazioni organizzate dalla Confederazione con lo slogan “Pensioni, i conti non tornano!”. La Cgil-Agb altoatesina, con una delegazione di circa 250 persone, era oggi a Torino al corteo partito da Porta Susa e confluito in piazza San Carlo.”Diamo un giudizio di grande insufficienza del pacchetto pensioni. La vertenza previdenziale rimane aperta e con questa mobilitazione lo abbiamo ribadito con forza“, afferma il segretario altoatesino della Cgil-Agb, Alfred Ebner. Le rivendicazioni per le quali si è deciso di scendere in piazza, non si limitano solo a “bloccare l’innalzamento illimitato dei requisiti per andare in pensione, ma soprattutto riguardano il garantire un lavoro dignitoso e un futuro previdenziale ai giovani, superare la disparità di genere e riconoscere il lavoro di cura, nonché garantire una maggiore libertà di scelta ai lavoratori su quando andare in pensione”.
Serve inoltre “favorire l’accesso alla previdenza integrativa e garantire un’effettiva rivalutazione delle pensioni”. Per il segretario della Cgil altoatesina la rivalutazione delle pensioni è un problema sentito anche a livello locale, dove l’inflazione è alta e dove si assiste a un’erosione del potere d’acquisto delle pensioni maggiore che a livello nazionale. Ma le motivazioni della mobilitazione non si fermano alla previdenza, il sindacato chiede anche di “cambiare la legge di bilancio per sostenere lo sviluppo e l’occupazione, di estendere gli ammortizzatori sociali, di garantire a tutti il diritto alla salute e di rinnovare i contratti pubblici”.
Come spiega Ebner, il “pacchetto pensioni” non soddisfa in primo luogo, perché non viene istituita la pensione contributiva di garanzia per permettere anche ai giovani e a tutti coloro che fanno lavori discontinui, con basso reddito o bassa contribuzione, di poter contare su una pensione dignitosa e non supera la disparità di genere riconoscendo, dal punto di vista previdenziale, il lavoro di cura, con la possibilità di anticipare l’età di pensione.

Foto, la delegazione bolzanina della CGIL-AGB alla manifestazione di Torino

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