Bolzano. Sì all’obbligo dei collegi sindacali nelle SRL sopra i 2 milioni di euro

«Controllo è prevenzione» Coinvolte in tutta Italia 175mila società a responsabilità limitata. Prevista anche la misura dell’allerta per prevenire i fallimenti in tribunale. 

La norma prevista nella riforma del diritto fallimentare raccoglie i consensi del Consiglio dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili: «Per le società un investimento in sicurezza»

«Controllare è prevenire, si tratta di un investimento in sicurezza. E in una società commerciale questa prevenzione la fa il collegio sindacale. Per questo guardiamo con favore all’introduzione dell’obbligo di dotarsi di un collegio sindacale, anche nella forma monocratica, da parte delle Srl che abbiano superato, per due anni consecutivi, uno almeno dei seguenti limiti: 2 milioni di euro di ricavi, ovvero 2 milioni di attivo dello stato patrimoniale o, infine, una media di dipendenti pari o superiore a 10 unità». Questa la posizione del Consiglio dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili della Provincia di Bolzano che accoglie con favore la nuova legge delega sulla riforma del diritto fallimentare approvata al Senato. Le società coinvolte in tutta Italia sono circa 175mila (dati Infocamere).

È importante però specificare i criteri che fissano il perimetro delle aziende coinvolte: «Per essere cioè soggetti all’obbligo serve infatti avere superato per due esercizi consecutivi almeno uno dei limiti sopra indicati. Ne sono invece esonerate le società che non superano tali requisiti per tre esercizi consecutivi». «Un organo di controllo non è un costo per la collettività – spiega l’Ordine di Bolzano -. Anzi previene situazioni sgradevoli con costi sociali molto alti». In caso di mancato rispetto dell’obbligo, sarà il tribunale a provvedere su segnalazione del Registro imprese o di terzi interessati.

Nella legge delega l’obbligo di istituzione del collegio sindacale si collega all’introduzione dell’allerta, un nuovo strumento pensato per anticipare l’emersione della crisi di impresa, con l’obiettivo di arrivare a una composizione assistita delle crisi, evitando di andare in tribunale. L’allerta potrà essere lanciata dalla società debitrice attraverso il suo collegio sindacale, dal revisore legale o da creditori pubblici qualificati come l’Agenzia delle entrate, gli enti previdenziali e gli agenti di riscossione delle imposte. L’obiettivo è giungere a una soluzione concordata tra debitore e creditori, soluzione che sarà in capo a un organismo ad hoc istituito presso ciascuna Camera di commercio.

 

 

 

 

 

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