Associazioni e federazioni s’informano sulla riforma dell’impresa sociale

L’altro giorno, i rappresentanti di associazioni, federazioni e cooperative sociali si sono dati appuntamento presso la Raiffeisenhaus per una conferenza sulla riforma dell’impresa sociale.

Nell’ambito della riforma recentemente approvata del settore non profit, il cosiddetto “terzo settore”, il legislatore ha introdotto una nuova disciplina per le imprese sociali. Dopo un primo tentativo nel 2006, tale disciplina intende rilanciare e rendere più attrattiva la forma aziendale in oggetto. “Una riforma importante, complessa e di portata notevole, anche per l’Alto Adige”, ha affermato Paul Gasser, direttore generale della Federazione Cooperative Raiffeisen. Quali sono le opportunità che derivano da un’iscrizione quale impresa sociale e in che misura può essere vantaggioso ripensare la propria forma aziendale sono stati i temi al centro della conferenza tenutasi alla Raiffeisenhaus.
Impresa sociale 
Acquisiscono la qualifica di impresa sociale tutti gli enti privati che esercitano in via stabile e principale un’attività d’impresa di interesse generale, senza perseguire scopi di lucro. Tale criterio e un sostanziale divieto di ripartizione degli utili distinguono le imprese sociali da quelle commerciali ed economiche tradizionali. Tuttavia, anche le imprese sociali devono adempiere agli obblighi contabili, nonché, oltre al bilancio di chiusura, redigere anche un bilancio sociale. 
Ambito operativo più ampio
La principale missione dell’impresa sociale è improntata a fini solidaristici e di utilità sociale. Le attività spaziano dai servizi sociali alle prestazioni socio-sanitarie, includendo l’operato in ambito culturale e ambientale, l’agricoltura sociale, il commercio solidale, la cooperazione allo sviluppo, l’accoglienza umanitaria dei migranti e il settore educativo e formativo.
“Queste imprese possono operare in quasi tutti gli ambiti economico-sociali, se ottemperano alle relative diposizioni”, ha spiegato Carlo Borzaga, docente di economia all’Università di Trento e presidente dell’Istituto di ricerca Euricse. In una relazione ricca di spunti di discussione, Borzaga ha illustrato opportunità e limiti della riforma, ribadendo come l’opzione di conversione in impresa sociale, a suo parere, sia correlata in misura sostanziale alla natura della principale attività svolta dall’organizzazione, ma anche ai possibili incentivi che vengono garantiti. 
Nuovi incentivi fiscali
L’intento è quello di rendere attrattiva l’impresa sociale mediante incentivi fiscali e un’agevolazione della formazione del patrimonio. Ad esempio, utili e avanzi di gestione non vengono tassati nella misura in cui restano all’interno dell’impresa. Inoltre, benefattori e promotori di nuove imprese sociali possono detrarre parte del capitale investito. Infine, da segnalare la possibilità per le imprese sociali di raccogliere il capitale anche mediante il cosiddetto “crowfunding” direttamente dalla popolazione.
Grande fabbisogno informativo
La nuova disciplina delle imprese sociali prevede anche una maggior integrazione dei soggetti svantaggiati e un ruolo più incisivo del volontariato. Nel complesso, l’impresa sociale presenta innumerevoli punti di convergenza con la cooperativa sociale, la quale per legge viene classificata come impresa sociale, pur riservandosi una propria disciplina legale interna, come ribadito nell’ambito della conferenza, durante la quale gli esperti della Federazione Raiffeisen hanno approfondito aspetti di diritto civile, tributario e del lavoro.
In occasione della sessione di domande conclusiva, federazioni e associazioni hanno manifestato un notevole fabbisogno informativo, alla luce del quale la Federazione Cooperative Raiffeisen ha recentemente ampliato la propria consulenza dedicata alle start-up, creando un punto di riferimento per tutte le questioni relative alle imprese sociali.

In foto: esperti della Federazione Cooperative Raiffeisen e il docente universitario Carlo Borzaga hanno discusso la nuova disciplina dell’impresa sociale, che ha trovato attuazione nell’ambito della riforma del settore non profit

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