13 settembre a Palazzo Pizzini di Villa Lagarina
15 settembre alla Filarmonica di Rovereto
16 settembre all’Auditorium Beato Bellesini di Borgo Valsugana
di Marvi Zanoni
Nell’universo degli interessi musicali di Mozart è presente la quasi totalità dei generi, delle forme e degli strumenti. Tranne il violoncello, che è presente nelle opere orchestrali e cameristiche, ma che non è mai trattato come strumento solista.
La proposta, nel calendario della Settimana Mozartiana, del Trainini Cello Ensemble assume pertanto il significato di stimolante provocazione, che invita a rileggere e ad apprezzare il linguaggio mozartiano anche attraverso la voce rotonda e corposa del violoncello.
Sono due i capolavori mozartiani che il Trainini Cello Ensemble ci ha proposto a introduzione dei concerti dei tre concerti del 13 a Palazzo Pizzini di Villalagarina, del 15 alla Filarmonica di Rovereto e del 16 settembre nell’Auditorium beato Bellesini di Borgo Valsugana: l’Ave Verum e l’Adagio für Glassharmonika KV 356. La rilettura per 12 violoncelli dell’Ave Verum, (piccolo preziosissimo gioiello dalla scrittura solo apparentemente semplice) ha ben valorizzato la ricerca mozartiana di timbri tersi, intimi, delicatamente sommersi. L’Adagio (altro capolavoro mozartiano, qui nella versione per tre violoncelli) ha onorato l’equilibrio mozartiano, immergendoci con garbo in un clima di melanconica nostalgia.
I concerti sono proseguiti con la proposta di stupende pagine di autori di varie epoche: da Popper a Ravel, da Mirto a Paganini, da Piatti a Schumann e Fauré, Molto convincente e coinvolgente, tra le altre ottime interpretazioni, l’esecuzione delle 4 Estaciones Porteñas di Astor Piazzolla. Ispirate alle Quattro Stagioni di Vivaldi, le 4 Estaciones Porteñas di Piazzolla traducono il mondo bucolico di Vivaldi in paesaggio urbano. Piazzolla, infatti, ci racconta qui odori, profumi, suoni, vita della sua città, Buenos Aires.
Il Trainini Cello Ensemble è nato su iniziativa del M° Roberto Trainini (tutti i componenti sono suoi allievi nel corso Accademico del Conservatorio “Claudio Monteverdi” di Bolzano) ed è un ensemble incredibilmente vario e cosmopolita (i suoi componenti hanno alle spalle esperienze nei più svariati ambiti e provengono da paesi differenti e lontani tra loro: Italia, Messico, Spagna, Polonia). É attivo da poco più di un anno, ma ha già maturato un affiatamento perfetto e in tutti i tre concerti ha esibito un controllo del suono e una ricchezza di colori davvero straordinari.
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