Parole pesanti contro la Corea del nord, e al tempo stesso il richiamo agli stati nazionali di unirsi contro i regimi autoritari: il presidente americano Donald J. Trump sceglie la platea dell’Assemblea Generale dell’Onu per illustrare la sua visione della «missione americana nel mondo». e chiede alle «nazioni sovrane» di tornare protagoniste unendosi contro «leader e regimi» che le minacciano.
Oltre alla Corea del Nord che fa esplodere le armi atomiche, ricorda Trump, c’è anche l’Iran che aggredisce i Paesi vicini in Medio Oriente e il despota venezuelano Maduro che opprime il proprio popolo. Trump spiega che soltanto la «difesa della propria sovranità» è lo strumento in grado di accomunare gli Stati, a prescindere dalla loro forma di governo, insieme alla capacità di darsi una nuova, comune, strategia.
Duro nella forma, ma pragmatico nella sostanza, il messaggio del presidente americano punta a mettere sulla difensiva Mosca e Pechino perché «in Ucraina e nel Mar della Cina» sono loro a violare la sovranità altrui. La sua sfida, che si richiama ai principi di Henry Kissinger, condivisi dai generali che Trump ha chiamato alla Casa Bianca, definisce la sua presidenza sulla politica estera così come, sul fronte interno, così come aveva detto otto mesi fa nel discorso di insediamento a Washington. In sintesi: «America First».
Foto, Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti
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