Bolzano. OLOCAUSTO,COME FU UMANAMENTE POSSIBILE?

Domenica 10 settembre la Città di Bolzano celebra la Giornata Europea della Cultura Ebraica, un appuntamento importante, in un periodo nel quale la necessità di costruire percorsi di dialogo tra le diverse fedi che compongono il mosaico culturale della società è sempre più stringente.
Il nazismo, il fascismo la Shoah, una parola che in ebraico significa sterminio, sono ancora – dopo più di settant’anni – un argomento difficile e delicato, i tentativi di fare elle analisi ed anche semplicemente di ricordare si scontrano talvolta con pregiudizi, ignobili accuse e desiderio di ricordare. Ma ricordare la storia è necessario, indispensabile per evitare che si ripeta.
La Città di Bolzano è da anni impegnata nella costruzione di una memoria di respiro europeo per ricordare le vittime dell’Olocausto. Basti citare, la piazza intitolata all’avvocato bolzanino di origine viennese Wilhelm Alexander Loew Cadonna (1870-1944) rappresentante della comunità ebraica di Bolzano, martire del Lager di via Resia; le “Pietre d’inciampo”(Stolpersteine) per ricordare le persone e le famiglie vittime della persecuzione, deportazione e assassinio nazifasciste, un monumento diffuso e partecipato, ideato dall’artista tedesco Gunter Demnig. I legami storici tra Bolzano e la comunità ebraica sono stati poi oggetto della mostra allestita a Castel Roncolo “Simon e Sarah”. In occasione di questa data la Biblioteca Civica ha dedicato una vetrina tematica alla cultura ebraica.Bolzano continua così il suo impegno ad approfondire e ricercare percorsi nuovi tra luoghi e spazi per consentire di percepire le diverse sfaccettature della diaspora ebraica.

Foto, “Pietre di inciampo,”progetto nate dall’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig