Liliana Di Fede: Tommasini è una certezza e Minniti una garanzia

Sono giorni turbolenti per il Pd nazionale, dall’ eterna diatriba con Renzi alle divisioni politiche hanno portato alla spaccatura interna. Anche in Alto Adige il Partito Democratico attraversa un periodo complesso e delicato. Scollamento tra base e vertici, crisi di rappresentanza, polemiche interetniche ed una linea politica che spesso gli elettori non comprendono a fondo, la segretaria provinciale Liliana di Fede ha provato a fare il punto della situazione.

Il caso del momento. Case Ipes ai richiedenti asilo. La questione è più politica che numerica ma una proposta del genere in un periodo come questo non mette il Pd all’angolo?

Il compito dell’IPES è costruire e gestire case per altoatesini o comunque per persone da tempo residenti nella nostra terra. Certamente però è interesse della Provincia e di Bolzano in particolare fare in modo che le persone richiedenti asilo vengano integrate in tutti i 116 Comuni dell’Alto Adige. Se il sindaco di Predoi, non avendo nessun richiedente locale in graduatoria, chiede una mano all’IPES, sa senz’altro quello che fa. Il caso riguarda pochissime unità abitative in estrema periferia e solo se non ci sono altri richiedenti. Mi pare davvero che il caso non esista.

Il Pd in Alto Adige. Molti osservatori lo definiscono stampella della Svp, altri lo considerano scarsamente autonomo nella linea. Esiste un piano per recuperare terreno ed autonomia politica?

L’unico piano è lavorare insieme e non chiudersi alle istanze della società civile. Lavoro, dialogo, partecipazione.

Neofascismi. Lo spauracchio estivo. Il tormentone del 2017, da Fiano alla Boldrini Bolzano elegge tre consiglieri di Cp e molti sono i simpatizzanti dichiarati. Come la vede da sinistra?

Un pericolo reale, ma da non ingigantire. Nel resto d’Italia il voto di protesta è grillino, qui è connotato ideologicamente anche se confusamente a destra.

Migranti e Pd. Minniti, uno “sbirro” per dirla alla Strada od un ministro serio che lavora con ciò che ha in mano?

Un ministro serio, il che non ci impedisce anzi ci deve spingere a chiedere con fermezza alla Libia standard di umanità per i profughi nelle loro strutture. Severità e umanità sono e devono essere coniugabili.

Il Pd viene accusato di non essere di sinistra. Con questo mantra si è perso malamente il referendum. Il caos politico d’oggi arriva direttamente da quella batosta?

Contro il Sì erano schierate sinistra e destra e grillini, il Pd contro il resto del mondo. Dovremo stare attenti a non fare altre battaglie contro il resto del mondo, ma a includere un po’ di resto del mondo a giocare con noi, dalla nostra parte.

Frase d’uso comune: il Pd è nei salotti e non tra la gente, un partito per radical chic. Nel prossimo futuro lo rivedremo a sporcarsi le mani in strada, magari nei rioni popolari bolzanini, dove, inutile parafrasare, è assente?

Sono figlia di un muratore, di radical chic non ho proprio nulla. Non è vero che il PD è assente, è presente esattamente come gli altri partiti, il che non impedisce che possa esserlo di più, anzi che debba.

  1. Anno d’elezioni nazionali e provinciali. Il Pd ci arriva con il fiatone. Renzi è ancora l’uomo giusto? In provincia invece il Pd punta forte sull’attuale assessore?

Renzi a livello nazionale e Tommasini a livello locale sono due certezze.

Gruppo italiano. Tra toponomastica e molto altro l’italiano altoatesino non si sente sufficientemente rappresentato a sinistra e vira verso estremismi. L’ idea è di presentarvi compatti con altri pezzi di sinistra o correre da soli?

Lo si vedrà ma a partire non dalle convenienze, ma dai programmi. L’autonomia politica si dimostra anche dicendo no.

Sareste disposti ad uscire dalla giunta (in futuro) in presenza di decisioni che proprio non vi soddisfano?

La tolleranza e il margine di trattativa sono due valori importanti in politica. Ma la dignità sulle grandi battaglie lo è allo stesso modo.  Dunque, in casi estremi sì.