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Bolzano. EUYO e il Nobel Soyinka celebrano la musica come forma di fratellanza

18 Agosto 2017

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Bolzano. EUYO e il Nobel Soyinka celebrano la musica come forma di fratellanza

Domenica 20 agosto ore 20.30 Teatro Comunale – Bolzano Festival Bozen.  

Domenica 20 agosto, la European Union Youth Orchestra, creatura di Claudio Abbado, potente simbolo di fratellanza, speranza e partecipazione, sarà al centro di un concerto dal sapore unico, anticipato dalla testimonianza di una figura-simbolo della società civile dei nostri giorni al Teatro Comunale di Bolzano. Prima di tuffarsi in Spirit of the North II, programma musicale della EUYO impreziosito dalla presenza del trombonista Christian Lindberg, il pubblico del Bolzano Festival Bozen avrà infatti la possibilità di incontrare le parole del premio Nobel per la letteratura 1986 Wole Soyinka: un inedito preludio alla conferenza, organizzata dal Centro per la pace, che si terrà il giorno seguente, alle ore 18.00, presso la Libera Università di Bolzano.
I biglietti sono acquistabili presso le casse del Teatro Comunale di Bolzano (mart- ven 11-14 e 17-19, sab 11-14) e la sera del concerto dalle 19.30 alle 20.30. Online sul sito www.ticket.bz.it .
Nigeriano yoruba, scrittore, poeta, drammaturgo, attivista politico, da sempre impegnato contro la dittatura, Wole Soyinka ha superato la prigionia, una condanna a morte e l’esilio. Oggi, in qualche modo incarna tutte le battaglie per la giustizia e, a 83 anni, con instancabile energia, percorre in lungo e in largo il mondo per raccontare la sua storia e insieme a essa quella di un’umanità dolente, lacerata da contraddizioni e disuguaglianze. I suoi libri, in questo periodo, suonano più attuali che mai. La nave di Teseo ha pubblicato una nuova edizione aggiornata di Sul far del giorno; Jaca Book ha ristampato L’uomo è morto e 66th un’antologia di poeti italiani e nigeriani, chiamati da Soyinka a costruire un ponte fra l’Africa e l’Europa, parlando dei migranti del Mediterraneo, Migrazioni. A luglio è uscita invece per l’editore Calabuig la riedizione del suo primo libro, Gli interpreti.
A conclusione di questo testimonianza, che unirà idealmente il linguaggio universale della musica con quello della letteratura di pace, il direttore Vasily Petrenko, guiderà l’acclamata orchestra giovanile fra le pagine di alcuni capisaldi della musica classica e contemporanea del nord.
Al centro del programma la Sinfonia n. 4 in Fa min. Op. 36 di Piotr Il’ič Tschaikovskij. Eseguita per la prima volta a Mosca nel 1878 sotto la direzione di Nikolaj Rubinstein, l’opera rappresenta uno dei capolavori del romanticismo russo. Concepita in un periodo di forte crisi esistenziale dell’artista, sembra ispirarsi alle più mature esperienze di Beethoven in questo genere. Originale, la strumentazione, mette in luce la grandezza di Tschaikovskij nella ricerca di colori musicali raffinati che nascono nell’intima coerenza con il contenuto. Come egli stesso scrisse: “Non compongo mai in modo astratto; l’idea musicale in me sgorga soltanto concepita nella sua unica forma esteriore possibile”.
In questa sinfonia, Tschaikovskij sperimenta anche la forma ciclica basata su incisi ritmici e melodici che percorrono tutti i tempi della composizione donandole un forte senso di unità. “L’introduzione contiene il nucleo generatore dell’intera sinfonia – scrive Cajkovskij – e la sua idea principale: è il Fato, la forza del destino, che eternamente impedisce alla nostra ricerca di felicità di raggiungere il suo scopo”.
Ma il concerto sarà anche un’occasione per avvicinarsi ad autori meno noti, ma altrettanto emblematici, della compagine nordica. Fra questi Mikalojus Konstantinas Ciurlionis. Morto appena qualche mese prima del suo trentaseiesimo compleanno, Ciurlionis sarà ricordato, prima ancora che come musicista, come pittore. Nel 1901, compose il poema sinfonico Miške (In the Forest), opera interessante perché coincide con i primi tentativi di pittura dell’artista. Uno dei tratti distintivi del suo lavoro è infatti l’integrazione fra musica e immagini. In the Forest, una rappresentazione dell’intenso attaccamento del compositore alla sua cultura d’origine, non è solo il tentativo di un giovane pittore di dilettarsi in musica, ma la rappresentazione del desiderio di trovare una relazione fra musica e altre arti. In questo senso, la sintesi di musica e pittura di Ciurlionis lo associa ai simbolisti russi e lo fa entrare fra i più influenti musicisti della sua epoca.
Per il grande virtuosismo con cui utilizza lo strumento, è stato invece definito “il Paganini del trombone”. Il concerto Golden Eagle, del compositore e direttore d’orchestra svedese Christian Lindberg, permetterà al pubblico bolzanino di apprezzare uno strumento così importante per l’orchestra e così poco utilizzato come solista. E’ proprio grazie al talento fuoriclasse di Lindberg che il trombone ha ottenuto un meritato ruolo di rilievo e si è affrancato dalle atmosfere sacrali e seriose in cui da secoli era relegato.
Alle 19.00 nel foyer del Comunale di Bolzano, Giacomo Fornari presenterà le opere in programma.

EUROPEAN UNION YOUTH ORCHESTRA
CHRISTIAN LINDBERG, trombone
VASILY PETRENKO, direttore
20.08 – Teatro Comunale di Bolzano, ore 20.30

Spirit of the North II

Mikalojus Konstantinas Ciurlionis
Miške, In the Forest
Nel bosco, Poema sinfonico

Christian Lindberg
Golden Eagle, concerto per trombone

Piotr Il’ic Cajkovskij
Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36

Con un intervento, prima del concerto, del premio Nobel per la Letteratura Wole Soyinka 

In foto: il Prof. Wole Soyinka