Della banda faceva parte anche una donna che lavorava nel meranese.
Undici nigeriani tra cui due donne formavano l’associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e l’ingresso illegale nel territorio nazionale. Le donne venivano convinte a contrarre un debito per raggiungere l’Italia dove avrebbero trovato un onesto lavoro e l’emancipazione che nel loro Paese non avevano. Dai centri di accoglienza della Sicilia, Calabria e Puglia il loro viaggio proseguiva fino a Bologna dove entrava in azione la banda degli aguzzini, guidata da una donna, che provvedeva a schiavizzarle costringendole alla prostituzione. L’operazione ha coinvolto le Procure di Bologna, Modena, Crotone e Bolzano e i Carabinieri diu Bologna. Nella banda dei delinquenti una seconda donna che viveva a Merano e lavorava per una azienda locale. Nella rete delle ragazze schiave erano finite circa una trentina di nigeriane obbligate a prostituirsi. Otto gli arresti a Bologna, uno a Crotone, Bolzano e Modena.
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