Roma. UE, l’Italia per migranti è giusto chieda fatti concreti

Karl Zeller, presidente del Gruppo per le Autonomie-Maie-Psi intervenendo in Senato.

In merito al fenomeno migratorio l’Europa deve essere più solidale con fatti concreti. L’Italia è la frontiera dell’Europa, ma finora ha operato in assenza dell’Europa. In ordine alle politiche di contrasto al terrorismo e in materia di sicurezza i Paesi europei appaiono in difficoltà dinanzi alla drammatica evoluzione che gli attentati hanno determinato in Europa. Non è, in realtà, un’Europa fragile, ma la sfida della sicurezza richiede capacità di integrazione, regole e risorse comuni ­ ha affermato il senatore sudtirolese Karl Zeller (Svp), presidente del Gruppo per le Autonomie-Maie-Psi intervenendo in aula al Senato in ordine alla relazione resa da Gentiloni sul prossimo Consiglio europeo. “Apprezziamo l’equilibrio delle comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio- ha poi aggiunto Zeller – che richiamano la credibilità e il valore delle posizioni sostenute dall’Italia sui temi oggi prioritari: sicurezza e lotta al terrorismo, politiche nei confronti dei migranti, negoziato su Brexit. Condividiamo pienamente la linea del governo in relazione a tali problemi. L’Italia fa bene a ribadire il carattere strategico dell’Unione ed a chiedere che per essere rafforzata l’Unione europea debba profondamente rinnovarsi”.
Ancora in riferimento alla Brexit, “l’Unione europea ha il diritto di impostare i negoziati per fare chiarezza nei rapporti con la Gran Bretagna. Ma non è concepibile –ha sostenuto Zeller – che chi esce dall’Unione pretenda di poter continuare a beneficiare della libera circolazione delle merci e chieda al contempo di essere “esonerato” dalla libera circolazione delle persone e dei lavoratori.”
Zeller si è poi soffermato sulla figura del cancelliere tedesco Helmut Kohl, richiamata da Gentiloni nel suo intervento: “Ci uniamo alle parole ed al ricordo del cancelliere Kohl espresso da Gentiloni. Il cancelliere ha riunificato la Germania, ma ha dato un enorme contributo all’unificazione dell’Unione europea, anche al prezzo di sacrificare simboli della Germania, come l’abbandono del marco tedesco in favore dell’euro. Nonostante la forte resistenza nella popolazione tedesca.”

Foto, sen. Karl Zeller

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