L’ASL ribadisce: le segnalazioni sono compito vostro.
I presidi non hanno nulla in contrario all’introduzione dell’obbligo di vaccinazione. “Ma non è possibile scaricare controlli e responsabilità penale su di noi e sulla scuola. Non siamo medici, questo è compito dell’Azienda sanitaria” –afferma l’Associazione provinciale presidi. D’accordo con la coordinatrice dell’Associazione provinciale presidi dell’Alto Adige Laura Cocciardi, è la sua collega trentina Alessandra Pasini. “Il decreto così com’è non va bene”. Le dirigenti fanno riferimento al Decreto ’73 che attribuisce ai capi di Istituto l’incarico di verificare se gli alunni abbiano fatto le dodici vaccinazioni obbligatorie previste al di sotto dei sedici anni e la segnalazione all’Azienda sanitaria degli inadempienti. In caso contrario potrebbero essere accusati di omissione di atti d’ufficio. I presidi si indignano perché non accettano la responsabilità penale sommata al lavoro burocratico che già grava sulle scuole. La coordinatrice dell’Associazione presidi annuncia che sarà sottoposta al più presto la questione all’attenzione della Sovrintendente Nicoletta Minnei con la precisazione che “i presidi non sono sanitari e non fanno controlli”.
Dal canto suo l’Azienda sanitaria ribadisce la sua posizione. L’ASL precisa che per legge non possono essere iscritti agli asilo nido e alle scuole per l’infanzia, pubbliche e private, i minori che non abbiano fatto le vaccinazioni obbligatorie e precisa anche che in tal senso spetta al dirigente scolastico segnalare, entro 5 giorni, all’Azienda sanitaria competente il nominativo del bambino affinché si adempia all’obbligo vaccinale.
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