Riviata a giudizio, rischia ora di perdere il posto.
Spinta da un impulso ossessivo, irrefrenabile, metteva le mani nelle tasche e nelle borse dei colleghi di lavoro per sottrarre qualche euro. È successo in una scuola dell’Alto Adige e per la frequenza con la quale avvenivano i furtarelli dopo qualche mese l’autrice è stata scoperta. Quando i colleghi si sono resi conto che le sparizioni avvenivano all’interno della scuola, è bastato mettere in atto qualche controllo per scoprire l’autore. La sorpresa dei colleghi è stata grande perché la donna non aveva alcun concreto bisogno di entrare in possesso di qualche soldino. In dodici l’hanno denunciata per un furto di complessivi 900 Euro. Dalle prime fasi del procedimento, l’insegnante, difesa dall’avvocato Angelo Polo di Bolzano, pare sia affetta da cleptomania, una sindrome nevrotica che induce il bisogno irrefrenabile di rubare.
Il giudice Walter Pelino ha quindi disposto una perizia per accertare se la donna fosse in grado di intendere al momento dei fatti. Se la donna risultasse effettivamente malata, potrebbero sorgere problemi per il mantenimento del posto di lavoro. L’udienza, ieri, è stata rinviata al prossimo ottobre
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