Il libro di Carlo Romeo – edizioni Praxis Bolzano – racconta le origini di questa tradizione nella storia del Tirolo.
Si ripeterà domani, domenica 25 giugno, in Alto Adige, per la festa del Sacro Cuore di Gesù, la tradizione dei fuochi che vengono accesi sui monti in segno di fedeltà agli ideali tirolesi. L’usanza, insieme all’esposizione nei paesi del labaro bianco-rosso tirolese ed alla partecipazione alle processioni religiose, ricorda il voto fatto da Andreas Hofer in occasione del pericolo di un attacco al Tirolo da parte dei francesi, fortunatamente poi non avvenuto.
La devozione al Sacro Cuore di Gesù e la tradizione tirolese di accendere i fuochi sulle montagne si intersecano indissolubilmente in Alto Adige.
Le armate napoleoniche stavano dilagando dalla Francia in tutta Europa. Gli Asburgo ancora resistevano, ma fino a quando sarebbero riusciti a resistere all’ondata straripante che stava travolgendo l’Europa? Dopo aver occupato Milano, il 14 maggio 1796, il generale Buonaparte puntava da sud verso il Tirolo con l’intento di ricongiungersi sull’Inn col generale Moreau, che scendeva da nord, per poi marciare verso Vienna.
Per decidere come fronteggiare la situazione, la Dieta tirolese elesse un comitato di 26 uomini che si riunì a Bolzano due giorni, il 30 maggio e l’1 giugno a Palazzo Toggenburg, la vecchia sede del palazzo di giustizia. Sebastian Stöckl, l’abate della abbazia di Stams, fece la proposta di porre il Tirolo e il suo popolo sotto la protezione del Sacro Cuore di Gesù e di prestargli voto con un solenne giuramento. La proposta di Stöckl fu approvata all’unanimità. Era il 1 maggio 1796. Il 3 giugno il voto fu solennemente espresso nel duomo di Bolzano davanti al celebre quadro del Sacro Cuore, lo stesso che oggi si trova nella cappella sacramentale.
Le operazioni di guerra proseguivano intanto secondo i piani prestabiliti dal generale Buonaparte. Il 5 settembre Napoleone, incalzando le retroguardie austriache, entrava a Trento. Qui avvenne il colpo di scena. Anziché proseguire lungo l’Adige verso Bolzano per ricongiungersi con Mereau sull’Inn, come era stato programmato, piegò verso est imboccando la strada per la Valsugana all’inseguimento delle truppe austriache che erano giunte a Bassano al comando di Wurmster per puntare da qui su Vienna attraverso il Friuli.
Il Tirolo fu così risparmiato. Il Sacro Cuore aveva fatto il miracolo e la Heimat per il momento era salva.