Roma. Legge elettorale, Grillo, via libera al sistema tedesco ed elezioni in autunno

Accordo Pd – Forza Italia con qualche contrasto, decide la direzione di martedì.

Nessuna trattativa sottobanco con Beppe Grillo Il suo via libera al modello elettorale tedesco ottiene il plebiscito degli iscritti che nella consultazione online si sono detti a favore in 27.473 (soltanto 1532 i contrari). Si prospetta quindi il ritorno al proporzionale e le quotazioni che la nuova legge elettorale consegni all’Italia un modello come quello tedesco continuano a salire. Decisiva la settimana in corso con l’avvio delle votazioni in Parlamento sulla legge elettorale e la direzione del Pd in programma per martedì.

Matteo Renzi scopre le carte e dichiara di ritenere possibile un accordo con Forza Italia e M5S su un modello proporzionale, che abbia però una soglia di sbarramento al 5%. Niente “compromessi” e niente “mercato delle vacche”, avverte però Beppe Grillo pubblicando il risultato online: gli elettori devono poter scegliere di essere governati dal M5S o dall’asse Pd-Fi. E il sistema che meglio garantisce la trasparenza è appunto il tedesco, con soglia al 5% e correttivi di governabilità.

Il leader M5S riprende così visibilità su una scena che altrimenti rischiava di essere interamente occupata dal segretario Pd e dal Cavaliere e avvicina un’intesa, che se confermata nelle aule parlamentari, potrebbe accelerare la fine della Legislatura portando il Paese alle urne in autunno.

Matteo Renzi ci tiene a sottolineare come la scelta di sostenere un sistema proporzionale non sia mai stata la prima opzione ma anche come sia stato il Capo dello Sato a chiedere alle forze politiche di trovare un accordo sulla legge elettorale: i Democratici quindi – è la replica – mantengono un impegno verso il Colle, considerato vincolante. In direzione di martedì – 29 maggio – la scelta proporzionalistica appare più che probabile, nonostante le perplessità del gruppo di Andrea Orlando. Articolo 1-Mdp vede nella soglia del 5% lo stimolo per le forze di unirsi. Lo sbarramento così alto non convince affatto Sinistra Italiana, che punterebbe al 3%. Decisamente contrario invece Angelino Alfano che non incontrerà Renzi nel faccia annuncia perché è saltato.

Foto, Beppe Grillo

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