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Manchester: la strage dei ragazzini

23 Maggio 2017

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Manchester: la strage dei ragazzini

La strage di Manchester è brutale, impattante a livello psicologico perché le vittime sono ragazzini, in alcuni casi bambini. In esclusiva per Buongiorno Südtirol abbiamo raggiunto al telefono l’italiana Letizia Piol che vive e lavora Manchester.

Ha appena concluso l’università a Manchester in “Live and Studio Music Production “ed ora sta lavorando come fonica e stagehand a vari concerti ed eventi.

Ciao Letizia…allora, dove eri al momento dell’attentato?

Ero a casa, per fortuna non lavoravo.

Hai avuto paura?

Non proprio, più che altro rabbia, tanta, … dato che c’erano molti giovanissimi a vedere il concerto. Questa artista è seguita solo da giovani in pratica.

Il tuo primo pensiero, una volta appresa la tragedia?

Per fortuna non lavoravo lì ieri notte. Poi ho pensato a come questo influenzerà le elezioni imminenti, forse in peggio…mi auguro di no.

Sinceramente, ti senti sicura in Gran Bretagna?

Sì, queste sono cose che purtroppo potrebbero succedere ovunque, anche se non dovrebbero, e credo sia inutile piombare in uno stato di panico. Bisogna andare avanti, anche se a denti stretti.

Integrazione tema caldissimo in Italia, come va in Gran Bretagna?

Credo dipenda da dove si viva. Io ho vissuto solo in grandi città qui in Inghilterra, prima a Londra, ora Manchester, queste metropoli tendono ad essere molto aperte. Nelle piccole città od in zone rurali sarà sicuramente diverso

Perché?

Be’…perché lì, gran parte delle persone sono inglesi e quindi ti puoi sentire più straniero, estraneo Ma questo credo sia cosi dappertutto, non solo qui. In generale però, rispetto all’Italia l’integrazione è ad un altro livello perché hanno avuto immigrati dall’Oriente e Medioriente da molto più tempo, credo persino dagli anni ’70. Se ci pensi, il sindaco di Londra, Sadiq Khan, è un britannico nato e cresciuto qui con famiglia di origini pakistane. (…anche l’attentatore in effetti…)

Attentato e vita sociale a Manchester. Cambierà qualcosa?

Non credo, gli inglesi sono esperti del “carry on”, dell’andare avanti, ed i nordici in particolare. Tutti i concerti ed i festival oggi e nel weekend andranno avanti.

Quindi ti recheresti ad un concerto in questi giorni?

Devo lavorare ad uno proprio questa sera. Non vedo nessun problema.

Senti di poter dire qualcosa agli italiani di Gran Bretagna?

Di non preoccuparsi troppo, continuare ad andare al lavoro, studiare, fare ciò che fanno ogni giorno perché la cosa peggiore è rintanarsi in casa con il rancore e la paura. Proprio in questo momento dobbiamo essere ancora più forti e sostenerci. So che molti condanneranno i musulmani per questo, ma bisogna anche ricordare che sono i tassisti musulmani che hanno portato gente a casa gratis dopo l’attacco e molti altri lavorano negli ospedali dove sono stati accolti. Non odiare indiscriminatamente! Quello che è successo è abominevole e mi dispiace molto per le persone coinvolte, non riesco ancora a credere che certa gente voglia consapevolmente provocare tanto dolore.

Da Manchester, Letizia Piol    

 

 

Giornalista pubblicista, originario di Bolzano si occupa di economia, esteri, politica locale e nazionale