Malasanità. Catania, tre dottoresse a processo, non praticarono il taglio cesareo per rispettare l’orario di turno

Il bimbo nasce per parto naturale con gravi lesioni cerebrali e psicomotorie.

Un travaglio “simulato” per non doversi trattenere oltre il turno di lavoro, una cartella clinica non veridica per nascondere un intervento medico non consentito. Quindi nasce un bimbo con lesioni cerebrali e psicomotorie. Questa la ricostruzione dalla procura di Catania che ora ha chiesto il rinvio a giudizio di tre dottoresse dell’ospedale Santo Bambino con accuse a vario titolo di lesioni colpose gravissime, omissioni e falso ideologico. Le tre professioniste, sospese dall’esercizio dell’attività medica già lo scorso dicembre dalla Procura, secondo l’accusa avrebbero male operato in un parto difficile che ha provocato gravi lesioni  a Benedetto, un bimbo che oggi ha quasi due anni.

Stando all’indagine il 2 luglio 2015, Deborah Percolla, in preda ai dolori delle doglie si presenta in ospedale per partorire. Due dottoresse in servizio la sottopongono agli accertamenti dai quali sarebbe emersa una sofferenza del feto che impone l’intervento del taglio cesareo. Le due dottoresse sono a fine turno e, dice la Procura, decidono di somministrare alla donna dell’atropina “simulando in tale modo una regolarità del tracciato che in realtà non sussistente”. Così da poter ritardare il parto, smontare dal servizio e passare ai colleghi subentranti la paziente. Fu inoltre omesso “sia di segnalare tali avvenimenti in cartella sia di informare i colleghi del turno successivo, impedendo a questi ultimi di avere il quadro dell’estrema gravità della situazione clinica e dell’urgenza dell’intervento da effettuare”.

Entra ora in scena la terza indagata, la dottoressa che subentra in servizio dopo lo stacco delle due colleghe che, pur non sapendo, avrebbe messo in atto “una serie di condotte negligenti”, come due tentativi con la manovra di Kristeller, pratica ormai bandita dalle linee guida. Benedetto nascerà qualche ora dopo con parto naturale ma con gravi lesioni che i genitori scopriranno solo mesi dopo quando lo porteranno da un pediatra per una visita di controllo. Di qui la denuncia dei genitori del bimbo e l’avvio dell’indagine della Procura di Catania. Le tre dottoresse sostengono la loro innocenza dicendo di avere rispettato i protocolli. L’udienza preliminare si terrà il prossimo 22 maggio. La famiglia di Benedetto si costituirà parte civile:

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