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Il Südtirol Jazzfestival Alto Adige diventa caso di studio2 min read

5 Maggio 2017 2 min read

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Il Südtirol Jazzfestival Alto Adige diventa caso di studio2 min read

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Universitari di Monaco di Baviera studiano le potenzialità di crescita del festival e dell’indotto turistico.

Con i suoi 35 anni di vita e il suo respiro internazionale, il Südtirol Jazzfestival Alto Adige è senza dubbio uno degli appuntamenti annuali più prestigiosi nel panorama culturale di Bolzano e dintorni. Un evento che si distingue, tra le tante cose, per la capacità di attirare musicisti di caratura mondiale. Frotte di artisti che, all’insegna del motto “Nuove sonorità, guardando al futuro”, si esibiscono in location originali sparse per tutta la provincia attirando grandi masse di pubblico.

Il Festival diretto da Klaus Widmann ha saputo diventare un punto di riferimento a livello europeo quando si ragiona di nuovi concetti di programma, di performances uniche, di composizioni coraggiose e di formazioni sorprendenti imbottite di giovani musicisti italiani ed esteri ricchi di talento. Tutto ciò fa sì che il Jazzfestival abbia enormi potenzialità di crescita in termini di pubblico ma anche di commercializzazione dell’Alto Adige. Ed è partendo da questa considerazione che gli studenti della Facoltà di turismo dell’Università per le Scienze applicate di Monaco di Baviera (Hochschule München) sono alle prese con un caso di studio sul Jazzfestival. Le domande del relativo questionario puntano a capire come viene percepito il festival in ambito locale, nazionale e internazionale, quale immagine hanno dell’Alto Adige i potenziali ospiti, cosa si potrebbe fare per attirare ai concerti ancora più persone e quali sviluppi di prodotto potrebbero procurare ulteriore interesse e visibilità attorno al festival.

Alcuni giorni fa, per la precisione dal 20 al 22 aprile, 13 studenti del corso “Bachelor of Arts in Tourism Management” sono stati in Alto Adige assieme al loro docente nonché esperto di comunicazione Willy Ratzinger. Durante il soggiorno a Bolzano i giovani universitari hanno assistito a un concerto della Euregio Jazzwerkstatt al Ca’ de Bezzi (Oyster feat. Anna Widauer & Matthias Legner), visitato alcune location del festival e incontrato esperti e figure di rilievo in ambito regionale. In marzo invece, in occasione dell’evento inaugurale dell’ateneo bavarese, oltre al “suo” festival Klaus Widmann ha presentato anche le peculiarità e i dati più significativi dell’Alto Adige come destinazione turistica. Nel corso della sua presentazione multimediale, Widmann ha sottolineato quanto un’offerta culturale moderna possa essere importante per trasmettere l’immagine di un Alto Adige aperto e al passo coi tempi.

Già oggi il Südtirol Jazzfestival Alto Adige, grazie al tasso d’innovazione della sua offerta musicale e alla varietà delle location, riscuote grande interesse presso un pubblico internazionale e in prevalenza giovane. La ricerca dell’Università bavarese intende quindi confrontarsi con lo sviluppo di prodotto e con le opportunità di comunicazione turistica che da esso possono essere generate.

In foto: l’incontro con Martina Spinell (azienda di soggiorno Bolzano), Monika Mayr (Associazione Turistica Renon), Klaus Hartig (consulente culturale Provincia di Bolzano), Wolfgang Holzner (Parkhotel Holzner), Thomas Aichner (IDM), Klaus Widmann (Südtirol Jazzfestival Alto Adige) nella Camera di Commercio Bolzano.