Bolzano. Convenzione dei 33, ancora fermi sulla “secessione”

SVP e destra insistono, una provocazione gratuita secondo il giurista Toniatti.

Ciascuno resta fermo sulle proprie posizioni. Christoph Perathoner ha difeso il proprio documento che gode dell’appoggio della destra tedesca. Senza mezzi termini il giurista Toniatti ha definito “provocazione” la proposta “di inserire nel documento il diritto all’autodeteminazione”. Per di più una provocazione inutile, ha spiegato Toniatti, perché si verrebbe a dare per scontato che “tedeschi e ladini “ in Alto Adige si configurino come “popolo”, mentre si tratta di “minoranze nazionali” tutelate “proprio perché si esclude il diritto all’autodeterminazione”. Perathoner, Obmann della Svp del circondario di Bolzano, appoggiato dai colleghi Andrea Widmann e dall’ex presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder, ha difeso la sua posizione, ribadendo la legittimità dell’ipotesi di autodeterminazione nel preambolo sulla Riforma dello Statuto.

Assolutamente contrari Riccardo Dello Sbarba, Roberto Bizzo e Maurizio Vezzali. Tempestivo è giunto  un documento della Svp provinciale, dai toni moderati, che parla della autonomia come scelta anche per il futuro dell’Alto Adige.

Dissensi anche “sulle radici giudaico- cristiane”, proposte nel documento di Perathoner e destra tedesca. Chiare parole di Riccardo Dello Sbarba. “È come se volessimo marcare il territorio nei confronti di chi arriva. Le radici ci sono, non serve rimarcarlo”.

Nella prossima seduta verrà redatta la versione finale del preambolo, ovvero la posizione della Convenzione sulla futura Riforma. Ancora non è chiaro se ci saranno relazioni di minoranza e come sarà concordata la valutazione stessa visto che non è prevista una votazione finale. Il lavoro della Convenzione saranno conclusi alla fine di giugno. A settembre sarà presentato il documento finale al Consiglio provinciale per l’avvio della discussione in aula.

Foto, la copertina delle Statuto  in vigore dal 1972

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