Bolzano. Artioli, studenti di lingua tedesca con buone competenze in Lingua 2 se sono mistilingui, quindi se hanno un genitore di madrelingua italiana

“L’autonomia locale serve per gestire al meglio le risorse e non per il dominio di un gruppo sull’altro.”

La maggior parte degli studenti tedeschi che hanno competenze autonome in Lingua 2 sono anche mistilingui. Ne è convinta la consigliera provinciale di Team Autonomie Elena Artioli che ha chiesto all’Eurac di approfondire il dato della sua recente ricerca Kolipsi anche in relazione alla percezione di appartenenza degli intervistati.

Che la scuola non basti è noto da sempre. Per praticare autonomamente una lingua serve allenarsi. La scuola italiana secondo il recente studio dell’Eurac è praticamente rimasta al palo, quella tedesca gioca al ribasso mentre funziona bene l’iniziativa del volontariato per le lingue. Quelle iniziative sono però una goccia nel mare. A restare favoriti – osserva Artioli – da questa situazione sono ancora una volta i mistilingui. I nostri ragazzi e le nostre ragazze che a casa sentono parlare almeno due lingue hanno grandi opportunità. I risultati si vedono già: fanno parte della classe dirigente del presente e lo saranno ancor più nel futuro.”

Ma Artioli denuncia anche una strana anomalia, tutta sudtirolese. Questi ragazzi, che a casa frequentano un ambiente bilingue o plurilingue, società e scuola poi torna a dividerli costringendo loro di fare una scelta in tribunale, come quella dell’appartenenza a un solo gruppo linguistico o l’iscrizione a una scuola monolingue. Anche tutte le società sportive e le associazioni si trovano divise in Alto Adige. “Il punto è quindi aprirsi,- sostiene Elena Artioli – una società sudtirolese aperta, europea è ancora lontana o forse appartiene soltanto a una piccola parte della popolazione. Oggi chi è chiamato a fare di più in Consiglio provinciale è senz’altro il PD e approvo in pieno il documento scritto a due mani da Costa e Tommasini. Ai quali chiedo, però, di permettermi alcune considerazioni. Il secondo assessore italiano pare ormai essere già stato bocciato dal Senatore Zeller. Serviva imporlo entro questa legislatura, ma si può ancora tentare se si impugnasse tutti insieme la legge elettorale provinciale approvata in aula con i soli voti SVP. Legge che per inciso potrebbe aver bisogno di qualche correttivo per scansare ogni rischio di incostituzionalità.” Artioli chiede quindi di riaprire la partita.

Entrando nel merito della rappresentanza italiana in rapporto alla proporzionale, Elena Artioli osserva che la complessità del problema anche a livello locale è bene espressa dal sociologo liberale tedesco Ralf Dahrendorf, in un passaggio dell’intervista rilasciata all’editorialista Antonio Polito nel 2001: “L’autonomia locale serve per gestire al meglio le risorse e non per il dominio di un gruppo sull’altro”. Osserva quindi che “se davvero fosse così, come auspicato dallo scomparso sociologo liberale di Amburgo, oggi la nostra società sudtirolese consentirebbe anche ai mistilingui di contarsi. Sono loro a rappresentare la vera innovazione e la speranza di un futuro migliore per la nostra piccola terra alpina.” Conclude osservando che “la politica è rimasta per lo più al palo, determinando ancora una società divisa, lontana dallo spirito europeo e per nulla plurale.” La consigliera Elena Artioli ha perciò interrogato la Giunta provinciale per conoscere quanti siano i mistilingui tra coloro che si distinguono per ottime competenze in L2. “Non mi sorprenderei – afferma con decisione – se fossero in maggioranza.”

Foto, la consigliera provinciale Elena Artioli

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