UniTrento – Bioetica e biodiritto, ecco le tre migliori tesi.

Va alle tre studentesse Alice Foglio, Sara Raspatelli e Carla Maria Reale il premio per tesi di laurea su tematiche di Bioetica e di Biodiritto promosso dal Comitato Etico per la Sperimentazione con l’essere umano. Oggi il conferimento del premio e il lancio del bando 2017 a margine del convegno “Diritto, medicina e tecnologie”. Tra i relatori anche Silvio Garattini per festeggiare i primi tre anni della Rivista di Biodiritto, osservatorio comparato e critico sulla regolazione delle scienze della vita, interamente open access
Trento, 10 aprile 2017 – (a.s.) Sono Alice Foglio, Sara Raspatelli e Carla Maria Reale le vincitrici del premio per tesi di laurea su tematiche di Bioetica e di Biodiritto promosso dal Comitato Etico per la Sperimentazione con l’essere umano dell’Università di Trento. L’assegnazione è avvenuta nella tarda mattinata di oggi nell’ambito del convegno interdisciplinare “Diritto, medicina, tecnologie” in corso alla Facoltà di Giurisprudenza.
Al bando per il conseguimento del premio erano ammessi laureati e laureate che, nell’anno 2015, avevano conseguito la laurea all’Università di Trento. Ad aggiudicarsi il primo premio (750 euro) è stata Alice Foglio, laureata in Lettere e Filosofia, con una tesi su “Biodiritto e logica deontica. Tentativi di applicazione per un circolo virtuoso”. Ad aggiudicarsi il secondo premio ex aequo (500 euro) sono state due laureate in Giurisprudenza anch’esse con tesi su argomenti di grande attualità nel campo del diritto applicato alla bioetica: Sara Raspatelli con la “Dichiarazioni anticipate sui trattamenti sanitari e dignità della persona: profili civilistici” e Carla Maria Reale con la tesi “Corpo e binarismo di genere: ricostruzioni e prospettive evolutive”.
La premiazione è stata anche lo spunto per lanciare il bando 2017 per tesi di laurea su tematiche di Bioetica e di Biodiritto a cui possono partecipare laureate e laureati nel 2016 (scadenza 15 maggio).
Nella prima sessione del mattino il convegno ha dedicato un focus alla medicina personalizzata con un dialogo tra biologi e giuristi. Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, ha invece aperto la seconda sessione dedicata al costo dei farmaci: un prezzo imposto sulla base di logiche di mercato che spesso rischia di impedire la cura a larghe fasce di malati. Prevista nel pomeriggio anche una sessione dedicata a robotica e intelligenza artificiale.
«Il dialogo fra i ricercatori che si occupano di diversi ambiti non è sempre facile», spiega Carlo Casonato responsabile del progetto Biodirittto. «Il diritto, ad esempio, viene spesso percepito come un ostacolo al progredire della ricerca medica e degli studi scientifici in generale. Fenomeni come la medicina difensiva o come la riduzione del consenso informato – una firma in calce ad un documento che talvolta nemmeno si legge – dimostrano come ci sia molto da lavorare per realizzare una comunicazione più efficace fra diritto, medicina e nuove tecnologie». Proprio per questo è nata la Rivista di Biodiritto (Biolaw Journal), strumento informativo interamente open access con un taglio spiccatamente interdisciplinare e plurale, pensato per offrire una visione comparata e critica sulla regolazione delle scienze della vita. In questi primi tre anni di vita, la Rivista ha visto aumentare la sua conoscenza e diffusione all’interno del mondo della ricerca e della salute in Italia e all’estero. Questo perché la rivista accoglie contributi anche in lingue diverse dall’italiano e segue con particolare attenzione ciò che accade in Italia e all’estero. L’accesso ai suoi contenuti registra un aumento costante e progressivo con una duplicazione degli scaricamenti solo nell’ultimo anno».
Foto/© Romano Magrone per UniTrento    
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