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Hans Berger, voucher, evitare il referendum non basta. Governo adotti con urgenza nuove misure.2 min read

20 Aprile 2017 2 min read

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Hans Berger, voucher, evitare il referendum non basta. Governo adotti con urgenza nuove misure.2 min read

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“Consideriamo il decreto con il quale il governo elimina lo strumento dei voucher come un atto politicamente obbligato al fine di evitare il referendum. Nella valutazione del provvedimento abbiamo ritenuto tale motivazione prevalente e prioritaria rispetto ad un confronto di merito in ordine alla cancellazione dei voucher quale forma di regolamentazione che ha favorito l’incontro tra la domanda e l’offerta in specifici settori del mercato del lavoro. Abolizione nei cui confronti abbiamo espresso e ribadito la nostra contrarietà”. È quanto afferma il senatore Hans Berger (Gruppo delle Autonomie-Psi-Maie) che è intervenuto in aula sul provvedimento.

“Il governo -prosegue Berger- ha preannunciato entro luglio un provvedimento di nuova ed organica regolamentazione in grado di sostituire i voucher con misure egualmente flessibili . Non è possibile attendere così a lungo. Le imprese, piccole e medie o individuali, nei settori nei quali è maggiore il ricorso al lavoro stagionale, come il turismo o l’agricoltura, non possono sostenere un periodo di transizione dal vecchio al nuovo modello che sia così ampio. Il referendum e la conseguente necessità di abolire i voucher per evitarlo, in nome della stabilità del Paese, hanno creato un vuoto normativo cui va posto rimedio con tempi immediati, non oltre maggio”

“L’attenzione alle esigenze dei settori economici nei quali è decisivo il ricorso al lavoro occasionale è fondamentale. Come Autonomie, in relazione alle istanze provenienti dal nostro sistema economico e sociale, riteniamo che occorra lavorare da subito per individuare uno strumento in grado di rispondere con la massima urgenza a questa specifica esigenza del mercato del lavoro, chiamata lavoro occasionale. A chiederlo -osserva il senatore del Gruppo delle Autonomie-  ci sono certamente coloro che operano nel turismo e nell’agricoltura ma anche altri settori quali le famiglie, il mondo del volontariato, gli enti pubblici, i Comuni, le cooperative sociali”

“Non abbiamo mai considerato i voucher come un fattore di ulteriore e maggiore precarietà ma, al contrario, come un’opportunità. Conseguentemente non pensiamo che la loro abolizione, in funzione del referendum che così è evitato, possa determinare un quadro definitivo. Il governo e la sua maggioranza devono assumersi le proprie responsabilità e proporre all’esame delle Camere misure urgenti ed adeguate. In realtà -conclude Berger- l’adozione di nuove misure sarebbe, a nostro giudizio l’unica risposta coerente alla logica conservatrice,ideologica e distruttiva posta in essere da chi, come la Cgil, ha promosso e da chi ha sostenuto il referendum: la logica di chi non si preoccupa di creare davvero nuove realtà di precariato, in nero e non regolamentate, e che su di esse sembra che fondi la propria ‘stabile’ rendita politica”.