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Bolzano. Casa mia, casa mia, per piccina che tu sia…

Si parla della “CASA” bolzanina quest’anno al Festival delle Resistenze.

Bolzanism, attraverso uno studio ed un riscontro diretto sul campo con i cittadini, ricostruisce e rappresenta l’evoluzione dell’abitare, dall’epoca della loro costruzione ad oggi, di alcuni tra i più significativi complessi residenziali popolari del ‘900 nei quartieri della città di Bolzano. Lo studio della dinamica evolutiva della città, la scelta di alcuni complessi rappresentativi e l’organizzazione di incontri – come feste di condominio e momenti di riflessione – con gli inquilini, avviano il processo di confronto che coinvolge le persone stesse nella ridefinizione della propria identità collettiva e nell’immaginare il futuro della comunità coniugandolo con nuovi strumenti e nuove interpretazioni. Molti gli attori del territorio coinvolti nel progetto, in particolare Ipes e l’ Ordine degli Architetti. L’iniziativa è del Festival delle Resistenze in collaborazione con la Cooperativa 19 e gli architetti del Collettivo Campomarzio operante nel Trentino.

Il primo incontro, nell’ambito del Festival delle Resistenze, sarà il 23 aprile alle ore 16.30 sotto il tendone di piazza Matteotti. Lì verranno svelati i 5 complessi scelti per il progetto e illustrata la ricerca svolta fino a questo momento. Dopo il Festival inizierà il percorso di “Bolzanism” vero e proprio, che coinvolgerà attraverso una mostra itinerante e incontri comuni proprio gli abitanti dei complessi residenziali selezionati nei mesi di maggio e giugno. L’obiettivo è quello di stimolare una presa di coscienza da parte degli abitanti della storia del proprio caseggiato (o gruppo di caseggiati) e della relazione tra questa e la storia del quartiere e della città, e di ottenere dagli inquilini la narrazione individuale della propria “micro-storia”. Il progetto proposto offre un metodo e uno strumento al fine di raggiungere l’obiettivo più complesso: il coinvolgimento e l’attivazione dei cittadini in una nuova interpretazione della città e dunque nella costruzione di una nuova identità dei luoghi quotidiani.

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