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Della Ratta Vs Caramaschi, Giunta e Palermo “che ha torto marcio”

4 Marzo 2017

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Della Ratta Vs Caramaschi, Giunta e Palermo “che ha torto marcio”

Il consigliere socialista Della Ratta è nell’occhio del ciclone mediatico, tra social e stampa. Il Sindaco di Bolzano non ha avuto mezze misure, il “se ne vada” ancora echeggia. Dal canto suo il socialista non ha peli sulla lingua e ci spiega a tutto tondo il suo mal di pancia. Ribadisce le proprie posizioni, giudica il lavoro della giunta buono ma lamenta una scarsa sinergia con la maggioranza. Della Ratta non si nasconde e risponde a tutte le domande, anche le più scomode, toponomastica compresa. Per il consigliere infatti Palermo “ha torto marcio “, l’affermazione pesa come un macigno visto che il Pd su questa norma rischia l’osso del collo, gli italiani altoatesini pare non vogliano ingoiare l’amaro boccone.  Ecco l’intervista esclusiva ed integrale:

 “La Giunta Caramaschi è più criticata dal consigliere Della Ratta che dalle opposizioni”.

Nei corridoi comunali gira questa massima. Solita enfatizzazione?

Sono abituato ad intervenire su temi concreti quando lo ritengo necessario, prima possibilmente “privatamente” e poi pubblicamente, e questi miei interventi vengono percepiti esclusivamente come critiche e non come critiche costruttive.
Non avevo mai criticato la Giunta. Anche in questo caso, ho detto tra l’altro che la giunta lavora molto ma non produce atti per il Consiglio. Perché alcune delibere  vanno solo in Giunta (che ha ampliato le competenze rispetto al passato, ma non rispetto alla scorsa legislatura, quindi ho elementi per fare paragoni), altre devono passare per il Consiglio, e non parlo solo di quelle citate dal sindaco, come il bilancio, la fiducia, le linee programmatiche etc. ma tutti i Piani, da quello energetico per il risanamento degli edifici, a quello per la qualità dell’aria, dal piano urbanistico al masterplan, dal piano della mobilità al piano del traffico etc. Come tutte le spese sopra i 500 mila euro, come tutti i regolamenti, dal regolamento al decentramento a quello del consiglio comunale, da quello sulla sicurezza a quello per gli albi delle società sportive, etc. Quindi basterebbe un maggior spirito d’iniziativa da parte degli assessori e le delibere in aula arriverebbero.
L’opposizione è probabilmente ancora in rodaggio, altrimenti alcuni temi li avrebbe cavalcati. Ad esempio già al secondo mese senza delibere, con la precedente opposizione sarebbe “cascato il mondo”.

Un dubbio legittimo. Ma nel Pd (ed annessi) vi parlate, organizzate riunioni in itinere su programma ed azioni di governo o lo fate solo sui social? Per lo più litigando tra voi.

Col Pd a livello comunale non sono finora emersi problemi di sorta, anzi.
Dobbiamo intensificare gli incontri come gruppo consiliare, ma essendo noi in tanti (con annessi impegni lavorativi) ed essendoci frequenti incontri di commissione non è semplice individuare una data utile condivisa.

Cosa chiede al sindaco? Il suo sfogo sembra un “vorrei ma non posso”, sarebbe pronto ad uscire dalla maggioranza e correre come “socialista alternativo”?

Ho già informato il sindaco che confermo ciò che ho detto.
Confermando ciò che ho detto, ovviamente mi metto a disposizione per uscire dalla maggioranza qualora non gradito. Mi piace l’idea del “socialista alternativo” (chiederò il copyright).

Per sua stessa ammissione la “Giunta lavora bene”, ma allora quali sono i punti di frizione?

Le mie non le considero critiche, certamente non nei confronti del sindaco, né in quello degli altri assessori, Repetto in primis. Vi sono però due assessorati che solitamente producevano diverse delibere da affrontare in aula e sono, l’urbanistica (non si capisce bene come mai la Svp l’abbia fortemente voluta se poi non vi si applica, almeno rispetto alle attese) e la mobilità/ambiente, che “lato delibere di Consiglio ” producono meno che in passato, immagino si focalizzeranno sui lavori prettamente di Giunta.

Molti le imputano “d’esser di destra”, di “strizzare gli occhi a Casapound o Lega “su certe tematiche. Rappresenta il nuovo corso della sinistra “nazionalista” che da sei mesi è propagandata da Mauro e Caracciolo su Repubblica e Limes?

Non so se posso essere annoverato tra “la sinistra nazionalista” (si dice che se la sinistra sposa il nazionalismo … diventa destra…). (Anche se Mauro ci spiega da sei mesi il contrario …)
Indubbiamente la sinistra ha sbagliato molto e la società, a mio parere, ne paga ancora le conseguenze, e sta sbagliando tutt’ora. Sono lontanissimo dall’estrema sinistra su molti temi, che mi vedono è vero più vicino al centro destra, e mi riferisco in particolar modo all’accoglienza indiscriminata ed alla sicurezza (ed i due temi, per come è governata l’accoglienza, sono collegati inutile negarlo).
Mi considero comunque esponente di una sinistra progressista, anche se non vedo, almeno a livello locale quello, che io istituzionalmente vivo, una grande differenza tra destra e sinistra.

Si sente ancora parte di questa maggioranza, o si vede più come “appoggio esterno/interno”?

Mi sento ancora parte di questa maggioranza, l’ho sostenuta in campagna elettorale ed in aula. Ogni tanto intervengo criticamente su determinati argomenti, ma sempre con spirito costruttivo. É una questione di carattere ( e lo conoscevano tutti) non di orientamento politico (altri colleghi evitano di intervenire, anche questa è una questione di carattere, io piuttosto  che stare zitto mi dimetto).
Se questo non è gradito continuerò a farlo da fuori la maggioranza, che si chiami appoggio esterno od opposizione, cambia poco, dato mi muoverò grosso modo come fatto finora, logicamente con minor “delicatezza”.

Toponomastica : ha ragione Palermo o la sua parte politica sta prendendo un granchio clamoroso?

Palermo ed il Pd hanno torto marcio. Ho appena scritto al Presidente della Repubblica, invitandolo a non firmare il decreto che scaturirà dalla decisione della commissione dei sei.
Lo Statuto, che come si sa è norma di rango costituzionale, all’articolo 101 recita: “Nella provincia di Bolzano le amministrazioni pubbliche devono usare, nei riguardi dei cittadini di lingua tedesca, anche la toponomastica tedesca, se la legge provinciale ne abbia accertata l’esistenza ed approvata la dizione”.
Utilizzare “anche la toponomastica tedesca”, non significa in alcun modo che può essere cancellata quella italiana, in nome di torti subiti in un’epoca relativamente lontana, che pochi di coloro ancora residenti hanno direttamente vissuto, ed in nome di una convivenza da instaurare su ben altre basi. Certamente non è questa norma un successo per la convivenza, dato la destra tedesca parla di svendita dell’identità tirolese.
Non si tratta di alcuni toponimi cancellati, ma dell’aver sancito il principio della “negoziabilità dei nomi” che sostituisce il principio statutario del bilinguismo.

 

Giornalista pubblicista, originario di Bolzano si occupa di economia, esteri, politica locale e nazionale