Bolzano. “Convenzione dei 33”, Regione sì, Regione no.

Spaccatura tra riformisti e abolizionisti, divisa anche la Svp.

Ruolo della Regione, e conseguente riforma o abolizione. Questo sostanzialmente il motivo del contendere nella seduta di venerdì sera -17 marzo – della Convenzione dei 33, l’organo che ha il compito di scrivere il nuovo Statuto di autonomia. La spaccatura è netta, tra coloro che ne chiedono l’abolizione e quelli che, pur concordando che così com’è non funziona, ne propongono la riforma.

La seduta di venerdì si è aperta con la presentazione di due documenti di riforma dell’Istituto regionale, uno firmato dal professor Roberto Toniatti e l’altro da Laura Polonioli, vicepresidente della Commissione. Il testo presentato da Toniatti, costituzionalista, preside della facoltà di giurisprudenza dell’Università di Trento, propone la doppia maggioranza. Gli atti della Regione dovrebbero essere votati sia dalla maggioranza dei consiglieri trentini, sia dalla maggioranza di quelli altoatesini.

Di tutt’altra opinione l’ex Landeshauptmann Durnwalder e gli Schützen che ritengono che la Regione Trentino Alto Adige sia da abolire. Il los von Trient ( “via da Trento”, lo storico slogan coniato da Magnago nel 1957) era una delle parole d’ordine della Svp, hanno ricordato gli Schützen, tant’è che di lì cominciò la lunga marcia che portò al secondo Statuto di autonomia (1972). Se la Regione così com’è oggi non ha più ragione di esistere, occorre, sostiene invece il presidente della Convenzione Christian Tschurtschenthaler, è necessario individuarne la nuova funzione. La Regione, si legge nella nota del presidente, potrebbe diventare il luogo di incontro dove elaborare strategie di coordinamento per la cooperazione transfrontaliera, ovvero una sorta di “consulta regionale” per le strategie comuni.

Il dibattito è apertissimo, ed è molto probabile che la linea dura degli abolizionisti sia riproposta con tenacia.

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