“Sicurezza, immigrazione e piena autonomia esulano dai confini per la riforma.”
Scrivono ai membri della “Convenzione dei 33” per contestare loro di occuparsi di competenze che esulano lo Statuto di autonomia. In una lettera firmata da Alfred Ebner e Agostino Accarino della Cgil-Agb, da Michele Buonerba e Dieter Mayr della Cisl-Sgb e da Toni Serafini e Christian Troger della Uil-Sgk si individuano tre punti che a loro avviso oltrepassano i paletti normativi all’interno dei quali può articolarsi la riforma dello Statuto di autonomia.
Si tratta in particolare di sicurezza sul lavoro, immigrazione e autonomia finanziaria. In merito alla sicurezza sul lavoro i sindacati scrivono che “si ritiene superflua la discussione in questo ambito. Si ritiene fondamentale lo sviluppo della prevenzione in tutte le sue forme, ma per questo genere di attività non sono necessarie nuove competenze legislative”.
Riguardo poi alla questione immigrazione i sindacati ricordano che “quanto previsto dalle politiche relative all’immigrazione, il diritto di asilo e di soggiorno è regolamentato dall’articolo 117 (comma a) della Costituzione” e quindi che tale competenza “rientra tra quelle esclusive dello Stato”.
Infine, sulle reiterate richieste dei 33 volte ad ottenere “piena autonomia finanziaria e fiscale essa è per sua natura impraticabile anche se non saremmo – precisano i sindacalisti – pregiudizialmente contrari”.
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