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Bolzano. Pd, prevale la preoccupazione, punti di vista differenti, ma no alla scissione.

18 Febbraio 2017

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Bolzano. Pd, prevale la preoccupazione, punti di vista differenti, ma no alla scissione.

Ricucire, mediare, salvare il Pd, in coro i membri altoatesini della Assemblea nazionale contrari alla rottura.

I componenti altoatesini della Assemblea nazionale sono Liliana Di Fede (membro di diritto), Roberto Bizzo, Mauro De Pascalis, Alberto Ghedina, Alessandro Huber, Ilaria Piccinotti e Alexander Tezzele. Dei sette invitati, salvo ripensamenti dell’ultima ora solo Tezzele sarà domani a Roma. Variegate le posizioni, ma sostanzialmente tutti concordano sull’opportunità di evitare le divisioni.

Nell’area di sinistra del Pd, la più vicina a Bersani è la deputata Luisa Gnecchi, che pur ribadendo la sua lontananza da Renzi, ha firmato un appello delle deputate del Pd per l’unità del partito.

Il tentativo d mediazione portato avanti dai ministri Dario Franceschini e Andrea Orlando fa riflettere sui rischi di una rottura. Mauro De Pascalis, della sinistra Pd, lancia un appello alla calma. “Mi auguro che la scissione non arrivi perché sarebbe deleteria” dice De Pascalis, spiegando di apprezzare molto l’atteggiamento costruttivo di Orlando e Cuperlo.

La segretaria di Fede si dice preoccupata e che occorre fare di tutto per evitare una rottura che farebbe tanto male al Pd. Christian Tommasini conta su Orlando e Franceschini. “Discutiamo – dice – ma sono fiducioso nel Pd, una grande forza di centrosinistra”. Carlo Costa fa appello alla storia ricordando che “il Pd è nato dalla fusione di cattolici e riformisti, esperienze politiche con storie differenti. È doveroso e possibile mediare. È ancora Renzi che può farci vincere, anche perché non vedo altri leader”. E Bizzo, renziano della prima ora, ammette di “aver creduto in Renzi come tanti altri, ma che ora non si può rompere perché il Pd senza la sinistra non sarebbe più il Pd”.