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Bolzano. Legge elettorale, sotto attacco la norma sul consigliere ladino.1 min read

17 Febbraio 2017 < 1 min read

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Bolzano. Legge elettorale, sotto attacco la norma sul consigliere ladino.1 min read

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Seggio ladino, opposizione pronta al referendum. Anche il Pd si smarca.

Isolata Svp sulla proposta di legge per le elezioni provinciali sulla norma “cruciale” riguardante l’elezione del consigliere ladino. La prima commissione legislativa del Consiglio provinciale si è riunita ieri – 16- per esaminare due disegni di legge elettorale. Bocciato quello dei Freiheitlichen sull’elezione diretta del governatore, mentre su quello della SVP la discussione si è protratta fino a tarda sera.

Durante una pausa i consiglieri di tutti i gruppi, con eccezione della Südtiroler Freiheit, hanno spiegato le loro ragioni sulla norma discussa, quella che consentirebbe l’entrata in Consiglio di un ladino a spese, cioè “rubando” il posto ad altre liste. La norma Svp prevede che i ladini ottengano una rappresentanza di diritto e che in Consiglio entri il più votato togliendo il posto al consigliere che verrebbe eletto grazie all’ultimo dei resti. Una proposta che le opposizioni hanno criticato duramente. Su questo punto si è unito anche il Pd. “Quell’articolo va cancellato, il gruppo italiano è già troppo ridotto in consiglio provinciale, non possiamo permetterci che salti un eletto italiano” – ha detto Christian Tommasini. “La SVP cerca stratagemmi per conservare una maggioranza che non ha più , questa norma indebolisce le piccole liste” ha osservato Urzì, proponendo che il seggio ladino venga tolto alla lista che lo ha eletto. La Svp potrebbe anche concordare di togliere quel passaggio, ma lo stralcio potrebbe rivelarsi una vittoria di Pirro. Infatti il disegno di legge costituzionale sui diritti dei ladini, firmato da Daniel Alfreider (Svp), già approvato in prima lettura alla Camera, che punta a introdurre nuove regole elettorali, potrebbe vanificare quanto sancito a livello provinciale. Pronti in tal caso a chiedere un referendum, annuncia a questo punto Paul Köllensberger del M5S.