Scoppiata nel tardo pomeriggio di domenica è durata ben 17 ore.
All’interno del penitenziario “Anisio Jobim” di Manaus, la capitale dello Stato federato di Amazonas, nel Brasile nord-occidentale numerosi detenuti sono stati uccisi. Secondo fonti stampa all’origine della strage ci sarebbe stato un regolamento di conti tra i detenuti affiliati al ‘Primer Comando de la Capital’, l’organizzazione criminale di San Paolo, e quelli della locale ‘Familia do Norte’, alleata a sua volta al potente cartello del ‘Comando Vermelho’ di Rio de Janeiro. Durante i disordini anche sedici agenti penitenziari sono stati presi in ostaggio dai rivoltosi e liberati solamente alla fine della rivolta durata circa 17 ore. Fra i tanti morti, gli agenti delle forze speciali hanno trovato corpi carbonizzati e cadaveri decapitati, nonché con segni di mutilazioni e sevizie. In tutto sono stati uccise sessanta persone. Non è ancora chiaro se effettivamente cinque detenuti sono riusciti a scappare.
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